Il Comune di Prato critico per la decisione del governo di non inserire nel decreto Bollette contributi o sgravi per il settore tessile. Una decisione, si sottolinea in una nota, che rende di fatto impossibile alle imprese del distretto pratese attingere alle risorse, 1,2 miliardi, stanziate per far fronte agli incrementi dei prezzi di gas ed energia elettrica. La decisione, si osserva, ha suscitato anche la protesta di Confindustria Toscana Nord.
"L'esclusione del settore tessile dal decreto bollette è l'emblema dell'inesistente attenzione del governo per le politiche industriali e per Prato - afferma l'assessora alle attività produttive di Prato Benedetta Squittieri -. L'unica attenuante è che l'esecutivo non abbia capito il peso del tessile sul Pil nazionale e ignori quanto i costi energetici influiscano sulla competitività delle aziende che sono più energivore delle altre. Toccava ai parlamentari eletti sul territorio farglielo comprendere. Noi ci abbiamo provato in tutti i modi ma ora è chiaro più che mai che siamo soli a combattere una battaglia per il futuro della nostra realtà produttiva".
Per l'assessora, "prima il no a rendere strutturale il contributo straordinario dato dal governo Draghi, poi il ritardo sul rifinanziamento della cassa integrazione e il silenzio assoluto sul decreto End of waste, adesso questa esclusione dai fondi per alleggerire i costi di energia e gas. Un'esclusione che pesa come un macigno sulle spalle delle nostre imprese che ogni giorno devono combattere da sole contro una concorrenza internazionale spietata. Prendiamo atto che a parole il centrodestra dichiara di combattere l'illegalità economica e di sostenere le aziende sane, ma nei fatti non fa né l'uno né l'altro".
"L'esclusione del settore tessile dal decreto bollette è l'emblema dell'inesistente attenzione del governo per le politiche industriali e per Prato - afferma l'assessora alle attività produttive di Prato Benedetta Squittieri -. L'unica attenuante è che l'esecutivo non abbia capito il peso del tessile sul Pil nazionale e ignori quanto i costi energetici influiscano sulla competitività delle aziende che sono più energivore delle altre. Toccava ai parlamentari eletti sul territorio farglielo comprendere. Noi ci abbiamo provato in tutti i modi ma ora è chiaro più che mai che siamo soli a combattere una battaglia per il futuro della nostra realtà produttiva".
Per l'assessora, "prima il no a rendere strutturale il contributo straordinario dato dal governo Draghi, poi il ritardo sul rifinanziamento della cassa integrazione e il silenzio assoluto sul decreto End of waste, adesso questa esclusione dai fondi per alleggerire i costi di energia e gas. Un'esclusione che pesa come un macigno sulle spalle delle nostre imprese che ogni giorno devono combattere da sole contro una concorrenza internazionale spietata. Prendiamo atto che a parole il centrodestra dichiara di combattere l'illegalità economica e di sostenere le aziende sane, ma nei fatti non fa né l'uno né l'altro".
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