Import ed export rischiano una contrazione, ma a mitigare gli effetti potrebbe essere l’alta qualità dei prodotti: l’analisi durante la giornata dell’economia

Dazi e contro dazi, tariffe e difficoltà potrebbero finire con l’avere pesanti ripercussioni sull’economia di Firenze e della sua area metropolitana.

Come spiega questa mattina La Repubblica Firenze riprendendo i dati presentati ieri dalla Camera di Commercio nel rapporto 2025 sulla congiuntura economica nella provincia e analizzati in occasione della giornata dell’economia, l’attuale contesto internazionale, segnato da tensioni commerciali sempre più forti, rischia di impattare sull’economia fiorentina per un totale di ottocento milioni di euro, riducendo il Pil metropolitano dello 0,3%.

Più nello specifico, per il 2025 si attende la contrazione della crescita economica, che passerà dal +0,6% del 2024 a +0,4%, per poi tornare ad assestarsi nel 2026 a +0,6%: se da una parte pesano come macigni le crisi di settori storici come il manifatturiero e la moda, dall’altra a trainare l’economia locale sono il settore farmaceutico e il terziario.

Il tutto si traduce, tenendo conto dei dazi al 20% annunciati dagli Stati Uniti, in una contrazione generale del Pil metropolitano.

A preoccupare sono sia l’import che l’export. Se per le importazioni si attende una contrazione di quasi cinque punti percentuali nel corso del 2025 (-4,8%) e nel 2026 (-4,5%), le esportazioni potrebbero sì registrare una diminuzione meno netta (-0,8% per il 2025 e -0,4% nel 2026), potendo contare sia su settori tradizionalmente molto forti come il farmaceutico e i vini sia sull’alta qualità dei prodotti esportati, che rivolgendosi a clienti con disponibilità economiche possono affrontare i dazi con maggiore sicurezza.

Il quotidiano ricorda che Firenze è la seconda provincia italiana per valore dell’export negli Stati Uniti, avendo raggiunto nel 2024 il 10% del valore totale dell’export italiano verso gli States (6,2 miliardi).

Tuttavia l’economista Carlo Cottarelli, presente ieri alla giornata dell’economia assieme al segretario generale della Camera di Commercio Giuseppe Salvini, ha voluto provare a contenere la preoccupazione generale, perché se da una parte l’imposizione di dazi alle merci in entrata negli Stati Uniti rischia inevitabilmente di avere ripercussioni sull’export fiorentino, dall’altra le previsioni indicano che la crisi economica innescata dalla guerra commerciale Usa non dovrebbe essere della portata di quella del 2008 o del 2020.

Cottarelli si è detto inoltre “fiducioso” del fatto che Unione europea e Stati Uniti riusciranno a trovare un accordo per scongiurare l’imposizione di dazi.


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