"Un Primo Maggio di mobilitazione" per la "sicurezza sul lavoro, contro il lavoro povero e contro la carenza di politiche industriali. Sono i problemi della Toscana". Così in una nota Paolo Fantappiè, segretario generale Uil Toscana, indica in una nota i temi della festa del Lavoro per la Toscana denunciando anche "carenza negli investimenti".
"Quello di quest'anno sarà un Primo Maggio ancora una volta di mobilitazione, in cui al centro c'è il tema della giustizia sociale", evidenzia una nota. "In primis la sicurezza sul lavoro: dopo oltre 50 morti nel 2023 e circa 46.926 infortuni denunciati nella nostra regione - sottolinea Fantappiè -, crediamo sia ora di un vero cambio di passo per arrivare a Zero Morti sul Lavoro, visto che i numeri nel 2024 continuano ad aumentare. Chiediamo l'istituzione di una procura speciale e del reato di omicidio sul lavoro, oltre a norme che non permettano ai datori di lavoro responsabili di infortuni - mortali e non - di partecipare ai bandi pubblici".
Inoltre, "in Toscana è presente e radicato anche il fenomeno del lavoro povero: sono decine di migliaia le persone che guadagnano meno di 1.000 euro netti al mese e tre quarti dei contratti sono precari, senza contare il mancato rispetto della contrattazione collettiva nazionale. Come Uil abbiamo da poco lanciato una campagna per combattere il precariato e lo sfruttamento, lo diciamo ancora più forte oggi: No ai lavoratori fantasma!".
Infine "crediamo che ci sia una carenza di politiche industriali nella nostra regione ed occorre individuare tempestivamente i settori dove investire risorse: tra questi, soprattutto l'industria e la manifattura, oltre a tutto quel che concerne la transizione digitale ed ecologica".
"Quello di quest'anno sarà un Primo Maggio ancora una volta di mobilitazione, in cui al centro c'è il tema della giustizia sociale", evidenzia una nota. "In primis la sicurezza sul lavoro: dopo oltre 50 morti nel 2023 e circa 46.926 infortuni denunciati nella nostra regione - sottolinea Fantappiè -, crediamo sia ora di un vero cambio di passo per arrivare a Zero Morti sul Lavoro, visto che i numeri nel 2024 continuano ad aumentare. Chiediamo l'istituzione di una procura speciale e del reato di omicidio sul lavoro, oltre a norme che non permettano ai datori di lavoro responsabili di infortuni - mortali e non - di partecipare ai bandi pubblici".
Inoltre, "in Toscana è presente e radicato anche il fenomeno del lavoro povero: sono decine di migliaia le persone che guadagnano meno di 1.000 euro netti al mese e tre quarti dei contratti sono precari, senza contare il mancato rispetto della contrattazione collettiva nazionale. Come Uil abbiamo da poco lanciato una campagna per combattere il precariato e lo sfruttamento, lo diciamo ancora più forte oggi: No ai lavoratori fantasma!".
Infine "crediamo che ci sia una carenza di politiche industriali nella nostra regione ed occorre individuare tempestivamente i settori dove investire risorse: tra questi, soprattutto l'industria e la manifattura, oltre a tutto quel che concerne la transizione digitale ed ecologica".
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