Le prime mosse viola sono incoraggianti. Ora viene il difficile

Tra due giorni esatti sarà trascorso un mese da quel giorno che, a tutti gli effetti, potrebbe aver segnato un prima e dopo nella vita sportiva della Fiorentina. Quella conferenza stampa di Daniele Pradé, seguita meno di 24 ore più tardi dalle dimissioni di Palladino, ha portato a quello che ad oggi ha tutti i crismi per essere definito un nuovo ciclo.
 
Andando cronologicamente, si può tranquillamente dividere il tutto in ‘fino ad oggi’ e in ‘da oggi in poi’. Fin qui è arrivato il vice Kean, un signore che avrà pure 39 anni ma che è reduce da 50 reti in Turchia negli ultimi due anni come Edin Dzeko, è rimasto, con tanto di rinnovo, David De Gea, Gudmundsson è stato riscattato, con tanto di sconto, è arrivato uno dei giovani fantasisti più talentuosi del calcio italiano com’è Fazzini, è stato preso un giovane che fino a due anni fa prometteva benissimo come Mattia Viti, è ormai prossimo a diventare ufficialmente il neo tecnico della Fiorentina Stefano Pioli e…Insomma, una serie di mosse che fanno ben sperare, molto ben sperare. Poi c’è il contorno. Biraghi che non torna e viene riscattato dal Torino, il fatto che la rosa possa essere quasi già pronta ai primi di luglio e che ci sia tutta l’intenzione di andare a prendere un bel regista alla Bennacer che possa completare un pacchetto di centrocampo interessante. Peccato che in tutto ciò non sia rientrato il riscatto di Cataldi, ma almeno resterà Fagioli, così come ci sarà da rinnovare il contratto di Mandragora.
 
Sì, fin qui. E da oggi? Siamo infatti entrati nei giorni in cui ci sarà da trattenere il fiato per Moise Kean e Dodo. La punta della Fiorentina, infatti, continua ad essere accostato a Milan, Premier e pure Arabia. A queste si è aggiunto in queste ore anche l’Atletico Madrid. D’altronde, quella clausola che pareva a inizio stagione utopia, ad oggi si può tranquillamente definire un affare per chiunque lo venga a prendere. Parlando in maniera oggettiva, sarebbe strano se nessuno si facesse avanti per prendere il vice caponnoniere della Serie A, che ha 25 anni, che ha segnato anche in Nazionale dove si contenderà il posto da titolare con Retegui, che da solo s’inventa gol, fa reparto, flexa…sarebbe. Poi, ovviamente, tutti coloro che hanno il viola nel cuore sperano che Moise resti qui. Su Dodo, invece, il discorso sarebbe più ampio. Sul fatto che il brasiliano sia un ottimo giocatore c’è poco da discutere. Sì, ok, ma a referto restano 1 gol e 10 assist in 114 presenze da giocatore della Fiorentina. Non proprio numeri sbalorditivi. Magari ammascati da qualche incitamento, qualche sorriso, qualche sgroppata, ma nulla per cui strapparsi i capelli. Basti pensare che allo Shakthar, prima della guerra, veniva da 5 reti e 17 assist in 97 presenze, Champions compresa. Vabè. Chiariamoci, se Dodo dovesse restare, con o senza rinnovo, ne saremmo abbastanza felici eh, semplicemente perché un esterno come Dodo non sarebbe così banale da trovare per la Fiorentina.
 
Ecco, e si torna alla premessa. Fin qui, tutto bene, molto bene, con Fazzini, Dzeko, Viti, Pioli, il rinnovo di De Gea, Gudmundsson…ma d’ora in poi? E da qui passerà molto di quelle che saranno le ambizioni della prossima stagione.  

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