"Il 31 marzo sarà l'ultimo giorno di procedura di mobilità per i lavoratori della ex Gkn di Firenze. Ad oggi però né le organizzazioni sindacali, né la Rsu, né i lavoratori hanno notizia dei contenuti del piano concordatario e della bancabilità, identificata dal tribunale di Firenze, dei soggetti che devono finanziare il debito prodotto da Qf". Lo dichiarano in una nota Stefano Angelini, segretario generale Fiom Cgil Firenze-Prato-Pistoia, e la rsu Fiom Qf.
"Se l'1 aprile partiranno davvero le lettere di licenziamento adiremo immediatamente tutte le vie legali per il proseguimento della vertenza", annunciano, ricordando che "l'azienda aveva identificato il 18 marzo come termine ultimo per la presentazione del piano, che risulta depositato" ma non a disposizione dei soggetti convocati al tavolo con Qf in Regione Toscana. "Non avendo ricevuto alcuna documentazione del credito - aggiungono -, a partire dalle buste paga arretrate dei lavoratori, non siamo in condizioni di affrontare alcun tipo di discussione".
Da qui la richiesta alle istituzioni e al tribunale di intervenire: "Se l'azienda proseguirà senza definire le passività - affermano Angelini e la Rsu - potremmo trovarci l'1 aprile con le lettere di licenziamento senza sapere se il concordato potrà andare avanti, quindi con lavoratori licenziati che non avranno neanche certezza della misura della Naspi, pur dopo aver effettuato passaggi tecnici con i soggetti preposti”.
"Se l'1 aprile partiranno davvero le lettere di licenziamento adiremo immediatamente tutte le vie legali per il proseguimento della vertenza", annunciano, ricordando che "l'azienda aveva identificato il 18 marzo come termine ultimo per la presentazione del piano, che risulta depositato" ma non a disposizione dei soggetti convocati al tavolo con Qf in Regione Toscana. "Non avendo ricevuto alcuna documentazione del credito - aggiungono -, a partire dalle buste paga arretrate dei lavoratori, non siamo in condizioni di affrontare alcun tipo di discussione".
Da qui la richiesta alle istituzioni e al tribunale di intervenire: "Se l'azienda proseguirà senza definire le passività - affermano Angelini e la Rsu - potremmo trovarci l'1 aprile con le lettere di licenziamento senza sapere se il concordato potrà andare avanti, quindi con lavoratori licenziati che non avranno neanche certezza della misura della Naspi, pur dopo aver effettuato passaggi tecnici con i soggetti preposti”.
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