Menomale che è arrivata la sosta. Per il calcio che stava esprimendo la Fiorentina, le tante difficoltà che ha palesato e dovuto affrontare tra mercato aperto e ritardi vari, la pausa per le Nazionali arriva nel momento ideale per la squadra di Raffaele Palladino. Il primo mini ciclo di gare si è concluso con tanti punti di domanda e pochi in classifica, ma almeno con l’approdo in Conference League (quanto mai faticoso). E menomale che Gosens l’ha messa dentro allo scadere col Monza, altrimenti il clima sarebbe stato ancor po’ più pesante.
Poche le cose che hanno funzionato sin qui, su tutte Kean e De Gea. L’attaccante viola si è dimostrato essere centravanti vero, nei movimenti, nel cinismo e nel riuscire a far reparto da solo, ma va servito di più e meglio. I tre gol segnati fin qui sono arrivati per guizzi o giocate individuali. Lo spagnolo, invece, è stato l’eroe di Coppa. E chissà che adesso non sia giunto il momento di invertire le gerarchie, visto il tenore degli avversari pescati in Conference e la necessità di cambiare marcia in Serie A.
Moltissime, invece, quelle che non hanno funzionato. A livello collettivo non si può non evidenziare come la difesa a tre non stia dando buoni risultati, anzi. 7 gol presi in 5 gare contro Monza, Venezia, Parma e Puskas Akademy sono troppi, e potevano essere molti di più se De Gea, Terracciano, pali e traverse non avessero salvato la truppa viola. Davanti non si è visto gioco, mentre il centrocampo è stato spesso inesistente. Su questo, ovviamente, ha pesato il ritardo nei movimenti in entrata, ma è altrettanto vero come alla voce ‘identità di squadra’ ci si attendesse molto di più e prima da parte del tecnico. Col Monza si è visto qualche progresso a livello di condizione atletica e tenuta, che teoricamente dovrebbe ulteriormente migliorare nella sosta. Se davvero, come dicono calciatori e Palladino, la preparazione è stata impostata sulla lunga distanza, allora potremmo vederne presto delle belle. Ci sarà da lavorare anche sulla testa: gli approcci alle gare sono stati quasi tutti sbagliati. La Fiorentina è andata sotto di due gol col Monza come aveva fatto col Puskas e quasi col Parma, dove comunque era andata in svantaggio. Alla ripresa ci saranno Atalanta e Lazio in rapida successione. Andare sotto anche contro avversari decisamente più forti degli ungheresi e del Monza potrebbe risultare più difficile da rimontare.
Poi ci sono i singoli e le loro posizioni. Biraghi ancora centrale? Gudmundsson dovrebbe tornare disponibile per la ripresa, Colpani dovrà mostrare progressi mentre ci sarà modo per lavorare sulla nuova mediana. Insomma, di alibi ce ne saranno molti meno per la squadra e per il tecnico. Alla ripresa è lecito attendersi molto di più e molto di meglio.
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