Sulla carta non c’è confronto tra l’Apoel Nicosia e la Fiorentina. Poi, però, c’è il campo, dove spesso la carta non ha cantato.
Non serve andare troppo in là nel tempo per averne la riprova. Basta tornare indietro di qualche settimana, dal primo tempo coi gallesi del The New Saints al doppio incrocio con gli ungheresi del Puskas Academy, fino al sofferto primo tempo col San Gallo. E quelli dotati di maggiore memoria sicuramente avranno già pensato alle sfide coi lettoni dell’RFS Riga, al Basaksehir e ad altri avversari che sulla carta parevano essere più che abbordabili, giustappunto, ma che poi hanno dato filo da torcere alla Fiorentina e, qualcuno, anche qualche mazzata. Come a dire, mi raccomando, guai a sottovalutare troppo l’avversario, sia dal punto di vista mentale e psicologico, che attraverso un eccessivo turnover.
Certo, a differenza di altre sfide di Conference League, in questo momento la Fiorentina si trova in zone di classifica in Serie A che inducono a sognare. Perciò, a maggior ragione, tenere a riposo più di qualche big a Cipro potrebbe essere un’idea.
Cipro, dicevamo, dove in occasione dell’incontro coi viola di giovedì l’Apoel Nicosia festeggerà 98 anni di storia. Lo farà in uno stadio che si prospetta tutto esaurito: il Neo Gsp Stadium, impianto da 22mila spettatori in cui non saranno presenti tifosi viola a causa della squalifica della Uefa, sarà vestito a festa per una gara che per la Fiorentina mette in palio il pass per l’ottavo successo di fila tra campionato e coppe e il primato del girone di Conference. Per loro, però, conterà paradossalmente di più. Perché dopo aver cambiato allenatore, l’Apoel è ad 1 solo punto nella classifica europea, rimediato in due gare contro gli irlandesi dello Shamrock Rovers e in bosniaci del Borac. In campionato, inoltre, sono già esimi, quarti in classifica, a 8 punti dal Pafos capolista, a sua volta tra i prossimi avversari della Fiorentina nel girone di Conference. Quindi, giovedì o mai più, per l’Apoel, che comunque l’anno aveva vinto il campionato cipriota e quest’anno, pronti via, aveva vinto la Supercoppa.
I gialloblù guidati dall’andaluso Manuel Jimenez, potranno contare sul pubblico delle grandi occasioni, ma su una rosa poteva di talento. Tra i pali, ad esempio, ci sarà quel Belec che ha militato per anni nell’Inter, salvo non giocare mai se non tre volte in Coppa Italia. Davanti c’è quel Luís Miguel Afonso Fernandes detto Pizzi, che ha più anni che nomi e cognomi, giunto ormai a 35 primavere, che anni fa segnava a raffica al Benfica. La stella, si fa per dire, è il trequartista tedesco Max Meyer, classe ’95 prelevato in estate dal Lucerna per 1,7 milioni, cifra record per un club cipriota. Per il resto una rosa composta da solo quattro calciatori ciprioti, per un valore complessivo stimato attorno ai 15 milioni. Per dare e avere dei riferimenti, l’Apoel vale in tutto 10 milioni meno del San Gallo e circa 5 in più del Puskas Academy mentre, sempre sulla carta, la Fiorentina ne vale 258 di milioni, quindi 17 volte tanto dei ciprioti.
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