Sarebbero pronti 100 milioni per completare il restyling dello stadio ma solo a fronte di una lunga concessione

Un investimento importante, anche di 100 milioni, in cambio però di una lunga concessione, di almeno 50 anni. Se il 2024 è stato un anno storico per lo stadio Franchi, come riporta La Repubblica Firenze, con i lavori di ristrutturazione dell’impianto del Nervi che sono partiti, il 2025 sarà invece decisivo per capire se ci sarà il vero e proprio ricoinvolgimento della Fiorentina. Il presidente Commisso, atteso in Italia nel nuovo anno, è pronto a svelare definitivamente le carte sul futuro del nuovo stadio e a sostanziare il concetto di partecipazione in cambio di total control già espresso più volte.

Nella testa di Commisso il total control si esplica in tre macro aree: controllo dei lavori da parte della Fiorentina e del cronoprogramma per finire il restyling, gestione futura delle aree commerciali e di tutte le attività connesse allo stadio una volta che saranno finiti i cantieri, ma soprattutto ottenere, partecipando al project financing, una lunga concessione che permetta di rendere il Franchi un asset, uno stadio di proprietà in grado di far aumentare il valore della società.

In sostanza, Commisso potrebbe partecipare al project financing ed è pronto a mettere anche 100 milioni — 55 per completare il progetto con la copertura dello stadio e la riprofilazione delle sedute in Maratona e 50 per le cosiddette rifiniture, cioè le aree vip e le attività commerciali — solo però se la concessione futura sarà almeno di 50 anni, in modo tale da rendere il Franchi un altro asset insieme al Viola Park che consenta di aumentare vertiginosamente il valore della società. Qualsiasi altro scenario, partecipazione al project in cambio di una concessione più corta, ad esempio “soli 20 anni”, non è considerato conveniente.
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