Le avversarie sulla strada della Fiorentina in Conference

Divisi a metà tra la voglia di affrontare finalmente avversari di rilievo (sì, ok, ma non il Chelsea) e di incrociare quello più debole possibile per concentrarsi sul campionato, la Fiorentina ha conosciuto oggi dall’urna di Nyon quelle che potrebbero essere le avversarie degli ottavi di finale di Conference League.
 
Le gare di playoff che riguardano il lato di tabellone dei viola sono Vikingur Reykjavik contro Panathinaikos Atene e Borac Banja Luka contro Olimpia Lubiana.
 
Islanda o Grecia, Bosnia o Slovenia, dunque, per la truppa gigliata, con lo spauracchio Chelsea che sarà incrociabile solamente in semifinale. E se già di per sé questa è una buona notizia, occhio a pensare che con almeno tre su quattro delle papabili avversarie dei viola si tratterà di una pura formalità. Lo ha insegnato la doppia precedente esperienza in Conference alla Fiorentina di Italiano, lo sta confermando questa con Palladino.
 
Se le partite non si affrontano con l’atteggiamento giusto, che tu stia giocando contro ciprioti, portoghesi, gallesi o chi che siano, tra l’altro nessuna delle primissime forze di quei paesi, tutto può diventare maledettamente difficile. Lo si è visto pure col Guimaraes, dove per riuscire a fare un pareggio c’è voluta una fatica estrema, con un punteggio che poteva tranquillamente premiare il Vitoria.
 
E dunque, come detto, Panathinaikos o Vikingur, oppure Borac Banja Luka o Olimpia Lubiana. Fin troppo banale dire che i greci siano l’avversario più forte sulla carta. Quest’anno navigano al quarto posto in campionato, dietro a Olympiakos, Aek e Paok, ma hanno chiuso solamente al 13° posto il girone europeo. La punta di diamante dei verdi del Pireo è l’attaccante Ioannidis, Tete preso dal Galatasaray, c’è la vecchia conoscenza del calcio italiano Djuricic, l’ex obiettivo viola Ounahi, che aveva incantato al mondiale col Marocco, e pure Dragowski. Insomma, una rosa di ottimo valore, stimata dal portale transfermarkt in 102 milioni di euro. Per dare dei riferimenti, la rosa viola ne vale 279. L’aspetto ambientale, come noto, potrebbe dare fastidio. Andare a giocare in Grecia non è cosa da sottovalutare.
 
Poi ci si addentra nel mondo sconosciuto del Vikingur. L’intera rosa degli islandesi vale 4 milioni. Sostanzialmente, bho. Più o meno dicasi lo stesso anche per i bosniaci del Borac, alla prima partecipazione in una competizione Uefa. Come valore della rosa siamo sui 9,5 milioni complessivi, simile a quello della Puskas Academy. L’Olimpia Lubiana di milioni ne vale circa 12, ma comunque poca roba.
 
Chi sarà sulla strada dei viola tra queste lo scopriremo a febbraio, quando si terranno i playoff, con la Fiorentina spettatrice interessata. La strada per la Polonia, dove si disputerà la finale, è ancora lunga.

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