La Fiorentina batte di misura l’Empoli, come aveva fatto a Cagliari, si prende altri tre punti e resta attaccata al treno per l’Europa via Serie A. Ma soprattutto si avvicina alla gara di giovedì contro il Betis di Conference League, sfida che rappresenterà un vero e proprio crash test per la formazione di Raffaele Palladino.
I motivi sono svariati: è una semifinale di una coppa europea; in palio c’è il pass per la finale; il Betis è l’avversario forse più forte affrontato in due anni e mezzo di questa manifestazione; l’andata si gioca in Spagna, in un ambiente che sarà caldissimo; mancherà Dodo, come con l’Empoli, ma con la contemporanea assenza dietro anche di Pablo Marì, per cui a disposizione ci saranno solo 3 difensori centrali più Moreno, aspetto da tenere in considerazione in ottica doppio confronto e cartellini; Kean, sempre che ci sia, non sarà al massimo della condizione visto che è mancato una settimana; il Betis ha un valore della rosa che vale 20 volte quello del Celje, con cui la Fiorentina ha faticato più del previsto e quasi doppio di quello del Panathinaikos, contro cui la Fiorentina ha sofferto e non poco per passare il turno; loro hanno un tecnico dalla lunga esperienza come Pellegrini, mentre per Palladino questa è la prima annata in Europa etc etc.
La lista per definire quello di giovedì un crash test potrebbe allungarsi ancora. Basti pensare che ad oggi la Fiorentina sarebbe ancora fuori da ogni competizione europea per l’anno prossimo, perciò è fondamentale mantenersi viva la speranza di alzare al cielo la Conference League per entrare in Europa League (a maggior ragione dopo che in finale di Coppa Italia sono approdati Bologna e Milan, per cui potrebbe mancare uno slot per l’Europa League dal campionato se vincessero i rossoneri). E vista la situazione ancora ballerina di tanti giocatori viola, dal riscatto di Gudmundsson al rinnovo di Dodo, dalla permanenza di De Gea al riscatto di Fagioli, Adli e altri, sarebbe vitale riuscire a non restare fuori dalle coppe per la prossima stagione.
E poi ancora: nonostante i sei punti arrivati con Cagliari ed Empoli, oltre ad aver passato il turno col Celje e il fatto che a 4 giornate dal termine del campionato la Fiorentina di Palladino abbia un punto in meno rispetto a quelli con cui terminò la scorsa Serie A quella di Vincenzo Italiano, per cui ci sono ottime possibilità che Palladino chiuda con più punti, in teoria anche molti di più, c’è sempre un alone di critica che accerchia la figura del tecnico. D’altronde, si sa: “se a Firenze vinci 4 a 0 ti chiedono perché non hai vinto 5 a 0” diceva il Barone Liedholm. Eh vabbè. La qualità del gioco della Fiorentina di Palladino non convince e non piace. Ma i risultati stanno arrivando, perciò…Tutti, in pratica, aspettano al varco le prossime tre gare dei viola (con Betis e Roma e ancora Betis) per dire: ve l’avevo detto! Qualunque sia la sponda del proprio pensiero, se pro Palladino ‘ve l’avevo detto io, altro che critiche, la Fiorentina vince’ oppure se anti Palladino ‘ve lo avevo detto io che con questo allenatore si andava poco lontano’. Il tutto, ovviamente, con critiche a chi critica, e viceversa, annesse.
Ecco perché sarà un crash test quello di Siviglia. La speranza, ovviamente, è che a prescindere di come la si pensi sul lavoro del tecnico e sul gioco la Fiorentina esca indenne dal prossimo trittico di gare. Vorrebbe dire che sarebbe ancora in corsa per l’Europa League via Serie A e via Europa, oltre che essere in finale di Conference per il terzo anno di fila.
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