Fiorentina in crisi profonda. Sosta di riflessioni

Niente da fare per la Fiorentina. Neanche quando di fronte capita una Roma normale, che è lassù non si sa come, che ricorda tanto quel ‘magic moment’ che i viola di Palladino vissero un anno fa di questi tempi quando misero a referto 8 successi di fila in campionato. Minimo sforzo, vittorie e primato in classifica, loro; Massimo sforzo, altro ko e piena zona retrocessione, la Fiorentina,.
 
Poco conta se, almeno coi giallorossi, la squadra di Pioli abbia messo a referto la ‘miglior’ prestazione di questo avvio di stagione, con due legni e un paio di occasioni clamorosamente fallite. Può incidere se si vuol vedere il bicchiere mezzo pieno, evidenziando magari che, rispetto al nulla che si era visto sin qui, con la Roma almeno la Fiorentina ha prodotto qualcosa. Poi, però, basta buttare un occhio alla classifica per ritrovare quel bicchiere completamente vuoto. 3 punti in 6 giornate, 0 vittorie, 1 punto in più delle ultime in graduatoria. Sì perché, la domanda delle domande è chiara: come ‘diavolo’ è possibile tutto ciò?
 
Si potrebbe applicare tale quesito pensando ai singoli: Fagioli (scomparso), Gudmundsson (altra prova indecorosa), Comuzzo (sparito ed entrato facendo subito due errori), Gosens (fratello di quello dell’anno scorso), Nicolussi Caviglia (quanti errori!), Dodo (ci svegliamo?), tutti…in ordine crescente o decrescente che si voglia, stanno facendo prestazioni orribili a livello individuale. Poi c’è il discorso collettivo, il manico: possibile che un tecnico dell’esperienza di Pioli non sia riuscito, in tre mesi di lavoro, a dare un minimo di gioco a questa squadra? Il ritorno al lancio lungo per Kean fa paura, perché vuol dire che non c’è modo di uscire da quello ‘schema’. Lo spogliatoio lo segue? Commisso non ha mai amato licenziare i suoi dipendenti, che fa cambia modus operandi proprio adesso che a Pioli dovrebbe dare 18 milioni per i prossimi tre anni? Era l’uomo giusto Pioli? E’ ancora credibile la figura del ds Pradé, che ha speso 92 milioni di euro in estate per una sequela di giocatori che si stanno rendendo protagonisti di uno dei peggiori inizi di stagione della storia viola?
 
I problemi in questa Fiorentina sono talmente tanti che potremmo star qui ad elencarli per pagine e pagine. Ognuno potrebbe proporre la sua soluzione: esonerare il tecnico, licenziare il ds, rivoluzionare la dirigenza, aspettare ancora. C’è solo una persona che può fare qualcosa in tal senso: Rocco Commisso.
 
Non avrebbe granché senso esonerare Pioli e affidare la scelta di un nuovo tecnico a Daniele Pradè, visto dal tifo organizzato come il principale problema (per prendere chi? De Rossi? A quel punto davvero apriti cielo nel rapporto piazza-Pradè). Non avrebbe senso licenziare adesso Pradè, perché la scelta di un nuovo ds dovrebbe ricadere nelle mani del dg Ferrari, che nell’organigramma della Fiorentina dovrebbe occuparsi di altre mansioni. Il mercato, inoltre, è chiuso fino a gennaio. Chi ha sbagliato maggiormente sin qui? Il tecnico, il ds che ha scelto il tecnico, il ds che ha speso 92 milioni di euro, i giocatori? Si tornerebbe al punto precedente, cioè la lunga lista dei problemi. La grossa paura è che non vi siano soluzioni, almeno nell’immediato, cioè che per come è organizzata la Fiorentina si sia creato un cortocircuito per cui le cose siano destinate ad andare avanti così. Tutti devono dare di più, sì. In teoria. In pratica, come? Il tempo ne dirà di più.
 
Ad oggi ci sono due vierivoluzione, coi suoi (onerosi) costi e le responsabilità di fare scelte delicatissime; sperare che la rotta di raddrizzi lasciando tutto più o meno così. Probabilmente si andrà sulla seconda via. Sperando in bene, ovviamente.

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