Un detto popolare a Firenze dice: “i se e i ma sono il patrimonio dei bischeri”. Ecco, se la sfida con la Lazio fosse terminata al 45’, con quel risultato e per quello che si era visto sin lì sul campo, il clima attorno alla Fiorentina sarebbe stato di tutt’altro tenore rispetto a quello che, invece, ha regalato la Dea Eupalla. Miglior copione non poteva esserci, con l’uomo più atteso (Gudmundsson, ovviamente) che entra nel momento più difficile, fa due reti, ribalta la Lazio e regala ai viola e a Palladino la prima vittoria stagionale. Essendo andata com’è andata, ecco che molte delle dolenti note evidenziate dalla Fiorentina anche domenica sono passate in secondo piano, spazzate via da una ventata d’ottimismo e di speranza che l’aver trovato il primo successo di questo avvio di campionato e di stagione, in quel modo e quando serviva solo quello possa dare il là ad una serie di altri risultati utili che rimetta la Fiorentina in corsa per i traguardi che le spettano, o meglio le spetterebbero. Poi, quali essi siano, si vedrà. Ma già che la Fiorentina non sia entrata in un pericoloso tunnel, che inizi a intravedere un po’ di luce, è qualcosa.
E ora sono attese le riprove. Empoli, Tns in Conference e Milan attendono la squadra di Palladino prima di andare ad un'altra sosta. Se si guarda la classifica, i tre punti arrivati con la Lazio sono ossigeno puro, perché molte delle competitors dei viola sono tutte lì. Basti pensare che Atalanta, Roma e Bologna hanno gli stessi punti della Fiorentina, mentre il Milan è davanti di 2 punti come l’Inter e la Lazio è a +1. Ovviamente, essendosi disputate solamente 5 giornate, la classifica è cortissima, con un +2 sulla zona retrocessione e un -2 dal sesto posto. Ma se la Fiorentina non avesse né vinto né pareggiato con la Lazio…ah giusto, ‘se e ma’.
Le riprove, dicevamo. Sì perché dai fantasmi che aleggiavano sulla Fiorentina (e anche su Palladino) all’intervallo della gara con la Lazio si è passati ai facili entusiasmi, forse anche troppo facili, che necessiteranno di conferme già dalla partita con l’Empoli di domenica. Gli azzurri di D’Aversa stanno volando, sono imbattuti, hanno eliminato il Torino (che a sua volta è la capolista di Serie A) e come da tradizione, soprattutto quando incontrano la Fiorentina in casa, giocano la partita della vita. Tanto che al Castellani il segno 2 in schedina manca da 4 edizioni del derby, con due vittorie empolesi e 2 pareggi. Conferme che dovranno poi arrivare anche dalle gare con Tns in Conference e Milan. Solo in caso di ulteriori passi in avanti e segnali di crescita potrebbe essere possibile sperare che davvero la Fiorentina abbia imboccato la strada giusta. ‘Se e ma’, ah giusto. Un altro detto a Firenze recita: “chi visse sperando morì c…ndo”, e ci siamo capiti. Ecco, nelle prossime tre gare la Fiorentina dovrà rendere quelle speranze basate su cose un po’ più concrete e non solo su illusioni che una vittoria, così, come quella di domenica, potrebbero aver dato. Se…ma…
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