“The show must go on” cantavano i Queen. Ma che fatica. La Fiorentina si appresta a tornare in campo stasera in Coppa Italia, con l’esigenza di dimenticarsi dello spavento vissuto domenica, del fatto che Edoardo Bove sia ancora in ospedale e provando a trovare energie nervose che vadano a sopperire quelle fisiche che il mondo viola ha lasciato nel percorso Stadio Franchi-Careggi prima e Viola Park-Careggi poi.
Lo show non si può fermare. Volendo la Fiorentina avrebbe anche potuto prendersi qualche giorno in più chiedendo di rimandare la gara con l’Empoli, ma su invito dello stesso Bove la truppa gigliata non lo ha fatto. E allora oggi sarà giornata di partita per i viola. Tra l’altro non proprio una partita qualunque, ma una gara secca, in cui o la Fiorentina vince o esce dalla Coppa Italia. E tra l’altro (bis) non contro un avversario qualunque, ma contro un Empoli che da anni vive gli incroci contro la Fiorentina come una gara della vita. Tra l’altro (tris), in caso di approdo ai quarti ci sarebbe la possibilità di incrociare la Juventus. Insomma, sfida non certo banale.
E quindi lo show riparte. Col pensiero a quanto accaduto e con la speranza che tutto si evolva per il meglio. Sia a livello di salute che per il ritorno alla professione di un ragazzo di 22 anni che dal nulla, durante una partita di calcio, si è accasciato a terra facendo ripiombare tutto il popolo viola nel baratro di un incubo già vissuto, purtroppo, con esiti ben più drammatici. Sarà faticoso dimenticarsi di tutto, anche solo per qualche ora (a seconda della sensibilità che ognuno ha). Sia per chi oggi indosserà la maglia della Fiorentina che per chi la sosterrà. E non è retorica. Ma è realtà.
Anche per questo potremmo stare minuti e ore a ricordare gli ultimi incroci con l’Empoli, le ultime sfide di Coppa Italia, i ballottaggi di una formazione che oggi sarà tutta da inventarsi per Palladino. Lo facciamo, lo stiamo facendo, ma comunque in tono minore. La speranza è quella che tutto vada per il meglio e che per un paio d’ore si possa provare a dimenticarsi di cosa sia la carenza di potassio, di terapie intensive e delle sirene di ambulanza che risuonano in sottofondo nei collegamenti con gli inviati da Careggi. Insomma, lo show riparte, perché forse è giusto così. Ma che fatica.
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