Tra qualche giorno il copione si ripeterà, puntuale, come le migrazioni degli uccelli. Lo stormo di coloro che rientreranno a Firenze dai vari prestiti è già in viaggio verso il Viola Park. Di passaggio, per trascorrerci i mesi estivi, per poi puntualmente ripartire verso altri lidi dopo settimane di rumors di mercato all’insegna del ‘tizio piace al club x, ma il problema è l’ingaggio’.
Ogni anno la storia si ripete, tale e quale. Magari, sul gong, qualcuno trova sistemazione, con annesso diritto di riscatto a x milioni, ma poi…figuriamoci se quel club lo riscatta. E così, come ogni estate o inverno, da esubero si passa al possibile tesoretto, che poi diventa nuovamente esubero e via discorrendo. In pratica un oneroso fardello per le casse della Fiorentina. L’esempio di Kokorin è quello che i detrattori di Pradé portano sempre ad esempio, con altri che rischiano di fare lo stesso percorso.
Christian Kouame è il capofila. Per lui, dopo il semestre fallimentare ad Empoli, condito da un grave infortunio, le porte del Viola Park si sono già aperte. Resterà? Mah. Qualcuno lo comprerà? Mah. Andrà in prestito? Ci sta. D’altronde la Fiorentina gli aveva rinnovato il contratto fino al 2027 a 1,7 milioni di euro netti a stagione, e figuriamoci chi glieli dà. Poi c’è il buon Riccardo Sottil, altro che a gennaio era approdato al Milan in prestito con diritto di riscatto a 10 milioni. E figuriamoci se sarà riscattato dai rossoneri. Neanche per sbaglio. Tornerà qui, con ingaggio a 1,3 milioni di euro netti fino al 2027. Poi ci sono i vari Barak e Brekalo, due che percepiscono dalla Fiorentina 1,5 milioni di euro netti fino al 2026, che quest’anno erano passati al Kasimpasa in Turchia, con due diritti di riscatto a 6 e 3 milioni di euro. Anche nel loro caso, ‘ma figuriamoci’. Di ritorno anche M’Bala Nzola, un altro che avrebbe potuto portare 10 milioni nel caso in cui il Lens avesse voluto esercitare il diritto di riscatto, ma anche nel suo caso ‘figuriamoci’. Tornerà a Firenze, forte del suo mega ingaggio da 1,5 milioni di euro netti fino al 2027.
Alla lista andrebbero aggiunti Sabiri e Infantino, due che la Fiorentina ha pagato in tutto poco più di 6 milioni, che non hanno mai giocato, e che gli ultimi mesi li hanno passati rispettivamente all’Al Faiha e all’Al Ain, con diritto di riscatto per entrambi fissati in 3 e 7 milioni. Ed anche nei loro casi ‘ma figuriamoci’. Sabiri guadagna 900mila euro e il suo contratto scadrà nel 2026, mentre Infantino ne guadagna 350 mila, ed il suo contratto scadrà nel 2028. Poi c’è Christensen, legato alla Fiorentina fino al 2028 a 500 mila euro netti a stagione, che per giocare è dovuto scendere in B alla Salernitana, e quindi Ikoné, che il Como potrebbe riscattare a 8 milioni.
Volessimo prendere la calcolatrice, senza tener di conto degli spiccioli che la Fiorentina ha incassato dalle loro partenze onerose tipo il milione preso per Nzola o qualche centinaia di migliaia di euro per gli altri, e quelli risparmiati per gli ingaggi, gli ammortamenti, il decreto crescita che prima c’era, poi no, poi forse lo toglieranno…Vabè, è anche inutile fare i calcoli. Non vogliamo fare i commercialisti, ma semplicemente sottolineare come questa valanga di quattrini sia stata spesa male, anzi malissimo. Magari qualcuno di questi ripartirà in prestito, passando prima dall’etichetta dell’esubero, poi da quella di possibile tesoretto fino al ritorno punto daccapo. Almeno il contratto di qualcuno scadrà tra un anno, non come quello del buon Salifu che, nella gestione precedente, per 10 anni è stato a Firenze senza giocare praticamente mai. E’ già qualcosa.
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