Rispetto alla gara d’andata col Napoli i viola sono crollati

Sono passati solamente 64 giorni dalla sfida d’andata col Napoli, eppure per chi tifa Fiorentina sembra una vita fa. Era quella l’ultima partita del girone d’andata, la prima del 2025, con la formazione di Palladino che era reduce dal pari in extremis allo Stadium con la Juve che aveva segnato una piccola ripresa dopo il doppio tonfo con Bologna e Udinese, dopo un allenamento a porte aperte al Viola Park con entusiasmo e sogni di gloria, con la classifica che vedeva i viola al quinto posto a meno 3 dal quarto e con una sfida da recuperare.
 
Da quella sera in poi, il tracollo, tra il ko col Monza (coi brianzoli che poi hanno preso goleade un po’ da tutti), il pari col Toro e qualche vittoria soffertissima tra Lazio, Genoa e l’ultimo acuto che si possa definire tale, con l’Inter, nel recupero del Franchi, la classica rondine che non fa Primavera. E 64 giorni dopo, la graduatoria vede la Fiorentina a rincorrere chi allora era dietro come Juve e Bologna, a doversi guardare le spalle dalla Roma che ormai è lì, e pure dal Milan, che sta facendo una delle annate più disastrose degli ultimi anni. Il tutto, tra l’altro, meritandoselo. Perché è proprio questo che spaventa di più chi ha la Fiorentina nel cuore: questa squadra ha enormi problemi, che giochi contro chi è la peggior difesa del campionato come il Verona o il peggior attacco come il Lecce, ed anche col Panathinaikos, formazione modesta contro cui giovedì molti, ad un certo punto della partita, hanno sperato soltanto che finisse in fretta perché tutto si era messo male, anzi malissimo.
 
64 giorni dopo, dicevamo. Loro sono ancora lì, per quanto abbiano fatto solo 16 punti in 10 gare, mentre i viola sono tornati laggiù, vicini alla zona Europa, sì, ma col rischio di finirne fuori visto il prossimo poker di sfide che attende la Fiorentina con Napoli, Juventus, Atalanta e Milan, oltre al rischio di dover battere il Panathinaikos di due gol di scarto giovedì al Franchi e sperare.
 
Lontani i tempi in cui la Fiorentina guardava davanti e al prossimo incontro con chi che fosse con quel mood del ‘sotto a chi tocca’, dopo aver steso Milan, Roma e altre nel filotto delle 8 vittorie consecutive che avevano illuso che questa potesse essere l’annata della svolta. Un’era fa, appunto. Ora c’è solo la speranza che Palladino trovi, come detto da lui stesso, la chiave per raddrizzare un trend che nelle ultime settimane si sta facendo davvero preoccupante. Già da domani, a Napoli, 64 giorni dopo.

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