Lo 0-0 rimediato dalla Fiorentina col Parma cos’altro potrebbe essere se non un’occasione persa? In casa, dopo aver fatto 7 punti tra Juventus, Atalanta e Milan, in una giornata in cui vincere avrebbe permesso ai viola di recuperare 3 punti al Bologna, 2 a Lazio e Roma, di non perderne dalla Juventus e dal Milan, contro una squadra che nel 2025 ha vinto una partita, che…che…
Si potrebbe continuare a lungo nell’elencare le difficoltà del Parma (decisamente più solida dietro con Chivu rispetto a Pecchia), mentre quelle della Fiorentina sono sempre le stesse. Di nuovo, al cospetto di una medio-piccola, la squadra di Palladino è andata in crisi profonda. Non che avesse brillato per idee e trame di gioco a Celje, ma se in quel caso poteva esserci l’alibi delle tante alternative mandate in campo, col Parma c’erano tutti i big sul terreno di gioco.
La Fiorentina esce dalla gara coi ducali perdendo altri punti sui rossoneri di Conceicao, resta ottava e vede il quarto posto allontanarsi a 6 lunghezze, l’Europa League ancora lì a 3 punti, a meno che non si incastrino risultati avversi dalla vincitrice della Coppa Italia che manderebbe la sesta in Conference. Ma al netto di tutto ciò, quella col Parma è un’occasione persa non soltanto per l’aspetto numerico, statistico e di classifica, ma anche perché la Fiorentina era chiamata a dimostrare di poter fare la voce grossa non solo contro le big, ma anche contro squadre che si chiudono. Le cosiddette piccole, come Celje, Cagliari ed Empoli, prossimi 3 avversari dei viola, filotto di sfide che stabiliranno il destino a cui questa Fiorentina andrà incontro.
E se il buongiorno si vede dal mattino, su questo aspetto ancora non ci siamo. Che ne dicano Citterio (vice di Palladino), il ds viola Pradé e chi che sia. Pareggiare in casa col Parma, tra l’altro così, è un’occasione persa. Sì.
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