Premessa: sono cambiate le proprietà, gli obiettivi con cui partivano le stagioni e i parametri del calciomercato. Per Daniele Pradè il primo luglio 2024 inizierà la campagna trasferimenti estiva numero dieci (quattro con Della Valle + cinque con Commisso) da quando è direttore sportivo della Fiorentina, che unite alle finestre invernali fanno 18 sessioni totali. Al netto di come la si pensi sul lavoro del dirigente romano, vanno sottolineati alcuni aspetti: nei nove anni con Pradè ds la Fiorentina ha ottenuto 4 qualificazioni in Europa League e 3 in Conference League, per tre quarti posti consecutivi (quando in Champions andavano solamente tre italiane), un quinto, un settimo, due ottavi, un decimo e un tredicesimo posto, disputando 4 finali. Nei suoi anni da direttore sportivo ha spesso dovuto ricostruire, come fece nel 2012, quando prese Montella come allenatore e costruì con Macia una Fiorentina spettacolare, nel 2019 quando si insediò Commisso come proprietario del club e come dovrà fare anche quest’estate.
COI DV, 2012-13. Il biglietto da visita di Pradè fu dei migliori. Quell’estate del 2012, col supporto di Macia e con Montella in panchina, allestì una rosa con un’idea quasi visionaria: niente mediani, tutta qualità. Furono ben venti gli acquisti in quella sessione, con Borja Valero e Gonzalo presi dal retrocesso Villarreal, Pizarro, Aquilani, Savic, Cassani, Mati Fernandez, Cuadrado, El Hamadoui, Viviano, Roncaglia, Tomovic e, proprio nelle ultime ore di calciomercato, Luca Toni. Vennero ceduti Nastasic, pagato dal Manchester City 24 milioni più Savic, Gamberini e Behrami venduti al Napoli per quasi 10 milioni (con quei soldi ci prese Gonzalo e Borja), più i vari Cerci e De Silvestri. A gennaio fu invece la volta di Giuseppe Rossi e Vecino, oltre ai vari Sissoko, Compper, Wolski e Larrondo.
2013-14. Nell’estate del 2013 arrivò Mario Gomez dal Bayern Monaco per 15 milioni più bonus. Arrivò Ilicic dal Palermo per meno di 10 milioni, Marcos Alonso, Iakovenko e Ambrosini a zero, Joaquin per 2 milioni e Rebic per circa 6. In uscita, invece, si ricordano le partenze illustri di Jovetic (26 milioni dal City) e Ljajic (11 milioni dalla Roma). Partirono anche Viviano, Cassani, Felipe, Romulo e Toni (dato ormai per finito, ma autore nelle due annate successive di caterve di gol all’Hellas). In inverno, invece, arrivarono Anderson, Diakité, Matri e Rosati.
2014-15. Nell'estate 2014 arrivarono Tatarusanu, Basanta, Badelj, Richards, Marin, Brillante e Kurtic, mentre furono mandati a giocare Roncaglia e Vecino e vennero ceduti Compper e Rebic. A gennaio arrivarono invece Salah nell’ambito della cessione di Cuadrado al Chelsea, Gilardino e Diamanti a zero di rientro dalla Cina e Rosati.
2015-16. L'ultimo calciomercato estivo di Pradè coi Della Valle vide la scelta di Sousa come allenatore, gli arrivi di Suarez, Blaszczykowski, Astori, Kalinic, Sepe e Gilberto e Verdù, mentre partì Savic, oltre alla fine dell’era Aquilani, Pizarro, Vargas, la cessione di Gomez, Joaquin e la telenovela Salah che tornò al Chelsea per andare poi alla Roma. A gennaio arrivò il mercato della discordia: arrivarono Tino Costa, Benalouane, Kone, Tello, Zarate, mentre partì Pepito oltre a Mario Suarez, Gilberto e Rebic.
CON COMMISSO. Dopo la parentesi di Pantaleo Corvino in questo curioso continuo avvicendamento tra il salentino e il romano, con Pradé che sostituì Corvino nel 2012, Corvino che ha sostituito Pradé nel 2016 e Pradé che ha sostituito Corvino nel 2019, tra l’altro con frequenti e ricorrenti stoccate che il nuovo ha sempre mandato al vecchio ds, con l'arrivo di Commisso iniziò una nuova era.
2019-20. Il primo innesto fu quello di Terracciano dall’Empoli a pochi spiccioli, mentre vennero riportati a casa dai prestiti Dragowski, Zurkowski e vari altri giovani, con fiducia ad altri giovani come Luca Ranieri. Vennero presi: Terzic, Boateng, Bobby Duncan (il cugino di Gerrard, a proposito, che fine ha fatto?), Pulgar, Ribery, Caceres, Lirola, Pedro, Ghezzal, Dalbert, ceduti Lafont, Biraghi, in prestito all’Inter in cambio di Dalbert, Hugo, Laurini, Norgaard, Schetino, Zekhnini, Baez, Hancko in prestito, Veretout alla Roma e Simeone in prestito, mentre su Muriel la storia è nota. Errore storico attribuire la colpa della mancata permanenza del colombiano a Pradè, così come l’arrivo di Castrovilli. Le cose non funzionarono come ci si aspettava. A gennaio arrivarono anche Cutrone, Igor (prestito con diritto di riscatto a 8), Duncan a 16 milioni, Amrabat (preso per l’estate successiva), Agudelo, Kouame (a 14 milioni), mentre vennero rimandati via Boateng, Pedro, Zurkowski, Dabo, Ranieri, Montiel, Gilberto, Maxi Oliveira e Rasmussen.
2020-21. L’estate 2020 vide arrivare Barreca in prestito, tornare Biraghi, l’acquisto di Quarta dal River, Bonaventura a zero, i ritorni di Borja Valero, Saponara e l’innesto di Callejon al posto di Chiesa, venduto in extremis alla Juve. Simeone venne venduto definitivamente al Cagliari, Sottil ceduto in prestito con diritto ai sardi, Benassi al Verona, Boateng al Monza e altre operazioni minori. A gennaio poi il disastro: venne preso Maleh, Kokorin per 5 milioni e Malcuit in prestito, mentre i vari Lirola, Duncan e Cutrone, che avevano già fallito, rimandati altrove.
2021-22. Nel 2021 la svolta, arriva Italiano a Firenze dopo che era stato scelto Gattuso, torna Nastasic per 3 milioni, arriva in prestito Odriozola assieme a Torreira e Nico Gonzalez per 27 milioni (acquisto più caro della storia della Fiorentina). Torna anche Sottil, dopo che la Fiorentina lo ha controriscattato dal Cagliari. Partono i vari Kouame in prestito, Ribery a scadenza, Borja a scadenza, Pezzella per 3,5 milioni, Hancko per 2,5, Ceccherini per 3 milioni mentre Lirola viene ceduto al Marsiglia per 6,5 milioni. Poi si arriva al gennaio 2022, quando partì Vlahovic per 70 milioni + 10 di bonus e arrivarono Cabral a 15, Ikoné a 15 e Piatek in prestito.
2022-23. La Fiorentina, che nel frattempo ha ritrovato l’Europa, acquista Dodo dall’Ucraina per 18 milioni, cifra record per un terzino, prende Mandragora per circa 10 milioni, Gollini in prestito, Jovic in prestito e Barak in prestito con diritto. Partono Nastasic, Pulgar, Dragowski, Kokorin (in prestito). A gennaio arrivano Sirigu per Gollini che se ne va e Brekalo dal Wolfsburg.
2023-24. Si arriva così all’ultima annata, che ha visto gli arrivi a Firenze la scorsa estate di Mina a zero, Christensen dall’Hertha per circa 5 milioni di euro, Parisi dall’Empoli per circa 10 milioni, Arthur in prestito, Infantino per 2 milioni dall’Argentina, Beltran per 25 milioni tra parte fissa e bonus, Sabiri, che era stato preso a gennaio a 2 milioni, Nzola dallo Spezia a 14 milioni. Ceduti Igor a 20 milioni, Cabral a 25, Terzic, Venuti, Saponara, Sirigu e Kokorin, oltre alla quasi cessione di Castrovilli per 10 milioni al Bournemouth che però saltò a causa delle visite mediche che il pugliese non superò. A gennaio arrivano Belotti e Faraoni in prestito, e così si arriva ai giorni nostri.
Va da sé che la rosa di questa Fiorentina debba essere quasi interamente rifondata. Da sottolineare anche come moltissime operazioni di mercato fatte dalla Fiorentina in entrata siano state dei flop, tanto che quasi tutti sono stati o rivenduti o rispediti al mittente. Quest’estate, inoltre, Burdisso sarà sostituito da Goretti, mentre questa sarà la prima estate dell’era Commisso in cui Daniele Pradè lavorerà senza l’affiancamento di Barone (sarà tutto da vedere cosa ciò comporterà).
PIU’ 50 MILIONI. Dovessimo fare un saldo acquisti/cessioni dei mercati di Pradè, il conto è presto fatto: 2012/13 entrate 33.4 – uscite 40.7; 2013/14 entrate 41 – uscite 53.3; 2014/15 entrate 38 – uscite 9; 2015/16 entrate 26.85 – uscite 24.4; 2019/20 entrate 15.32 – uscite 56.5; 2020/21 entrate 59.89 – uscite 59.8; 2021/22 entrate 114.1 – uscite 65.05; 2022/23 entrate 50.7 – uscite 36.7; 2023/24 entrate 62.38 – uscite 45.6 (dati transfermarkt.it) per un saldo totale di +50.6 milioni tra calciatori acquistati e ceduti, anche grazie ai 140 milioni incassati dalle partenze di Vlahovic e Chiesa alla Juventus.
DA OGGI. I più maliziosi diranno che trattasi del lascito di Corvino, che andrebbero considerati anche i monte ingaggi, gli ammortamenti questo e quell’altro. Ok, tutto più o meno vero. Resta un dato: quest’estate per Pradè conta di più. Non può più sbagliare, non solo il centravanti, ma quasi niente. Intanto arriverà Vranckx, ma tra fine contratti, cessioni e partenze c’è ancora molto, anzi moltissimo, da fare. In bocca al lupo.
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