La Fiorentina riparte, qualcuno deve accelerare

T’immagini quello che potrebbe fare la Fiorentina con anche Gudmundsson e Pongracic? La domanda corre e ricorre nei pensieri di chi tifa viola e si sofferma a vedere la classifica con cui è iniziata questa sosta. In fondo, l’islandese e il croato sono stati tra i calciatori più pagati del calciomercato estivo fatto da Daniele Pradè, ma tra infortuni e problemi vari hanno visto il campo pochissimo.

Gudmundsson per 234’ totali, con 3 gol all’attivo e tutti decisivi, Pongracic per 235’, con prestazioni tutte al limite dell’orribile tra cui l’espulsione rimediata a Parma. Ma quella era un’altra Fiorentina, mentre questa ha iniziato a diventare ciò che è oggi proprio grazie all’ingresso di Gudmundsson, all’intervallo di Fiorentina-Lazio, con un nuovo modulo e una sfilza di vittorie di fila che è arrivata a 6 considerando solo la Serie A, e comunque 7 nelle ultime 8 giornate. Il nuovo modulo, in teoria, potrebbe favorire proprio il rientro di Pongracic, che intanto si è rivisto, almeno in panchina, sia con la Fiorentina che con la Croazia e che, assieme all’islandese, sarà uno di ‘quelli del dopo sosta’.

Di partite ce ne saranno una dietro l’altra fino a Natale, con 9 impegni ufficiali tra Serie A, Conference League e Coppa Italia prima di chiudere il 2024 affrontando anche la Juventus ed aprendo il nuovo anno giocando contro il Napoli il 4 gennaio. Riassumendo: 10 partite da qui al 31/12, quindi nei prossimi 42 giorni, 11 arrivando al 4/01, quindi nei prossimi 46 giorni. Spazio non ne mancherà. O meglio non ne mancherebbe. Se per Gudmundsson una soluzione si trova, che sia panchinare Beltran (cosa che comunque, visto il rendimento dell’argentino nelle ultime gare, già non sarebbe scontato), spostare Bove in mezzo e defilare a sinistra Albert o sperimentare altre varianti tattiche, per Pongracic il compito sarà più arduo. Dietro Comuzzo e Ranieri sono stati forti e continui, alzando un muro davanti a De Gea che ha contribuito assieme allo spagnolo a trasformare la difesa della Fiorentina da banda del buco com’era apparsa nelle prime partite della stagione a bunker nelle ultime. Il tutto dovendo già condividere il ruolo d’alternativa con Quarta e sapendo già che a gennaio arriverà Valentini. Insomma, pochissimi margini di errore.

Tra ‘quelli del dopo sosta’ ci sono anche il rientrante Danilo Cataldi, uno degli intoccabili di Palladino che dovrebbe rientrare a disposizione dopo l’infortunio, ma anche chi non ha avuto particolari problemi fisici nelle ultime settimane, ma che dopo la sosta dovrà provare ad incidere di più, ovvero Colpani. Fin qui l’ex Monza ha avuto un paio di alti e diversi bassi. Sicuramente è cresciuto dal punto di vista fisico, ma adesso è chiamato a dare maggior qualità alle sue gare.

Va da sé che in ‘quelli del dopo sosta’ ci siano i soliti noti, da Biraghi a Parisi passando per Kayode, Moreno, Ikoné, Mandragora, Kouame e tutti gli altri che fin qui hanno fatto chi malino, chi molto male, chi malissimo, chi qualcosa e chi nulla di che, ma almeno c’è stato. Poi ci sarebbe la speranza/necessità che Adli riesca a ritrovare brillantezza e continuità, che Bove ritorni al meglio dopo aver fatto un inizio di stagione da urlo, ma con la lingua di fuori, al pari di Gosens e altri come Dodo che hanno fatto benissimo ma che non si sono riposati quasi mai (chiamata col Brasile inclusa). Per Sottil ci sarà da confermare i buoni segnali intravisti nelle ultime gare, come per Beltran. Oltre all’augurio unanime di tutti: che Kean e De Gea continuino così (e il grosso sarebbe già quasi fatto).

Tra una quarantina di giorni ne sapremo di più.

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