In fin dei conti la vittoria di Cagliari non ha cambiato granché la vita della Fiorentina. Hanno vinto Atalanta, Bologna, Lazio e Roma, per cui la truppa di Palladino ottava era prima di ieri e ottava è rimasta oggi. Almeno ha perso la Juventus, per cui la zona Champions è a 4 lunghezze di distanza e il quinto posto a 3 lunghezze. Nulla di irraggiungibile, insomma. Resterà tuttavia da capire chi alzerà al cielo la Coppa Italia tra Milan e Bologna e dove rossoblu e rossoneri saranno in classifica a fine stagione per decidere quale posto darà l’accesso all’Europa League. Ma oltre alla statistica e ai numeri, intesi come quello che dice la graduatoria del campionato, la vittoria della Fiorentina in terra sarda ha molteplici ottimi significati.
Il primo è che la squadra viola sa vincere anche contro una piccola. Non le riusciva da tempo. In stagione non ha mai vinto contro una delle ultime 3 della classifica, facendo solo 3 pareggi in 4 gare tra Venezia, Empoli e Monza. Non era assolutamente scontato dopo la prestazione assai scialba fornita nel turno precedente col Parma che aveva minato un po’ le certezze e le consapevolezze di una squadra che per qualche minuto se l’è vista brutta, anzi bruttissima, pure col modesto Celje.
Il secondo è che la Fiorentina sa vincere anche in trasferta. Anche questo non le riusciva da tempo, almeno in campionato. Negli ultimi tre mesi la squadra viola aveva rimediato solamente 1 punto in 4 trasferte, con l’ultima vittoria esterna in Serie A che risaliva al 26 gennaio, all’Olimpico, contro la Lazio. E non è un qualcosa da sottovalutare, visto che da qui al termine del campionato la Fiorentina giocherà in casa solo con Bologna ed Empoli, mentre giocherà in trasferta con Roma, Venezia e Udinese. Era molto importante, insomma, sfatare anche il tabù dei successi fuori casa.
E il terzo è forse quello più importante: la Fiorentina può vincere anche se non gioca Kean. O meglio, se Moise ha un problema, sperando che non gli ricapiti mai più, la formazione di Palladino può anche provare a vincere lo stesso.
Insomma, riassumendo: ‘si può fare!’. Cosa? Ad ognuno la libertà di sognare il traguardo che più reputa raggiungibile. E’ gratis…
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