Inaugurata, all'Archivio contemporaneo Bonsanti del Gabinetto Vieusseux a Palazzo Corsini Suarez a Firenze, la stanza di Vasco Pratolini con la sua biblioteca privata: dopo quella di Alberto Arbasino e di Pier Paolo Pasolini, va ad ampliare il prezioso patrimonio culturale dell'Archivio Bonsanti che di recente si è arricchito con le acquisizioni dei fondi di Pietro Citati e Raffaele La Capria.
Situata accanto alla stanza di Luigi Dallapiccola, la stanza di Pratolini cambia anche il percorso di visita dell'Archivio, dove sono ancora visitabili sia la mostra dedicata a Cesare Pavese, costituita da lettere e prime edizioni, sia 'I tasti della poesia', l'esposizione delle macchine per scrivere di alcuni dei maggiori scrittori del Novecento: Alberto Arbasino, Pietro Citati, Oriana Fallaci, Carlo Emilio Gadda, Pier Paolo Pasolini, Giuseppe Prezzolini e Alberto Savinio, oltre a quella dello stesso Vasco Pratolini.
"Un grande scrittore fiorentino nel pantheon della letteratura italiana. La sala dedicata a Pratolini - dichiara Riccardo Nencini, presidente del Gabinetto Vieusseux - rende omaggio a Firenze, alle sue donne di quartiere, ai tanti Metello che lottarono contro le ingiustizie. Infine al Pratolini che da giornalista seguì anche il giro d'Italia".
"La nuova stanza - spiega Michele Rossi, direttore del Gabinetto Vieusseux -, interamente dedicata a uno dei maggiori narratori della Firenze novecentesca, fa parte del progetto che stiamo ostinatamente portando avanti per far conoscere anche ai fiorentini e agli studenti l'Archivio contemporaneo Bonsanti, che quest'anno compie cinquant'anni di vita. Un modo per riportare nel cuore di Firenze, a San Frediano, lo scrittore che ha trascorso la maggior parte della sua vita fuori dalla sua città natale. Visse a Napoli, Torino e in altri luoghi, ma soprattutto a Roma. Una maniera anche per poter vedere da vicino i suoi oggetti privati e la sua biblioteca, composta da circa 2.600 libri, collocati originariamente nell'abitazione romana di via Tolmino, donata al Vieusseux dalla figlia Aurelia nella primavera del 2010”.
Situata accanto alla stanza di Luigi Dallapiccola, la stanza di Pratolini cambia anche il percorso di visita dell'Archivio, dove sono ancora visitabili sia la mostra dedicata a Cesare Pavese, costituita da lettere e prime edizioni, sia 'I tasti della poesia', l'esposizione delle macchine per scrivere di alcuni dei maggiori scrittori del Novecento: Alberto Arbasino, Pietro Citati, Oriana Fallaci, Carlo Emilio Gadda, Pier Paolo Pasolini, Giuseppe Prezzolini e Alberto Savinio, oltre a quella dello stesso Vasco Pratolini.
"Un grande scrittore fiorentino nel pantheon della letteratura italiana. La sala dedicata a Pratolini - dichiara Riccardo Nencini, presidente del Gabinetto Vieusseux - rende omaggio a Firenze, alle sue donne di quartiere, ai tanti Metello che lottarono contro le ingiustizie. Infine al Pratolini che da giornalista seguì anche il giro d'Italia".
"La nuova stanza - spiega Michele Rossi, direttore del Gabinetto Vieusseux -, interamente dedicata a uno dei maggiori narratori della Firenze novecentesca, fa parte del progetto che stiamo ostinatamente portando avanti per far conoscere anche ai fiorentini e agli studenti l'Archivio contemporaneo Bonsanti, che quest'anno compie cinquant'anni di vita. Un modo per riportare nel cuore di Firenze, a San Frediano, lo scrittore che ha trascorso la maggior parte della sua vita fuori dalla sua città natale. Visse a Napoli, Torino e in altri luoghi, ma soprattutto a Roma. Una maniera anche per poter vedere da vicino i suoi oggetti privati e la sua biblioteca, composta da circa 2.600 libri, collocati originariamente nell'abitazione romana di via Tolmino, donata al Vieusseux dalla figlia Aurelia nella primavera del 2010”.
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