Chi sa cosa si nasconde dietro quelle mura in Via degli Artisti a Firenze? Forse non tutti sanno che, oltre ai cimiteri storici e monumentali come il Cimitero degli Inglesi nel Piazzale Donatello e il famosissimo Cimitero delle Porte Sante, entro il bastione fortificato della basilica di San Miniato al Monte, nel cuore di Firenze esiste un cimitero nascosto.
In via degli Artisti infatti, con affaccio su Piazza Conti, dietro un portone marrone scuro si nasconde questo gioiello della città sconosciuto alla maggior parte dei cittadini. Tanto tempo fa, quando ancora Firenze era cinta dalle mura, esisteva in questa zona la Porta Pinti: il cimitero infatti era detto Cimitero di Porta a Pinti, ad oggi conosciuto come Ex Cimitero della Misericordia. Al suo interno infatti erano tumulati solo i confratelli dell’Arciconfraternita della Misericordia, ma non fu subito così.
Quando fu costruito, per volere della Reggenza lorenese, la zona era in aperta campagna ed era il 1747. All’inizio coloro che venivano sepolti in questo cimitero erano sconosciuti o senza parenti, che ne richiedevano le spoglie, provenienti dall’Ospedale di Santa Maria Nuova. Nel 1824 il Granduca Leopoldo concesse all’Arciconfraternita della Misericordia di spostarsi dal Cimitero di Soffiano in questo nuovo luogo di sepoltura, essendo più vicino alla città.
Furono così adiacenti i due cimiteri ma per breve periodo perché, nel 1837, Paolo Veraci (ingegnere comunale) realizzò una ristrutturazione che lo trasformò in un cimitero monumentale unico: due loggiati semicircolari uniti da una cappella dedicata all’immacolata Concezione. Fu poi l’architetto Michelangelo Maiorfi, nel 1878, ad aggiungere due celle laterali e una facciata con uno stile classicheggiante.
La particolarità di questo cimitero, oltre ad essere passato inosservato in tutti questi anni, è che non ha al suo interno figure femminili. Infatti in quell’epoca l’Arciconfraternita della Misericordia non accettava membri donne al suo interno e così il cimitero era composto solo da sepolture maschili.
Ad oggi purtroppo il suo stato è di quasi abbandono. Un imponente muro lo ha nascosto per tutti questi anni, milioni di persone su autobus provenienti dal centro passano vicino a questa struttura monumentale che silenziosamente racchiude parte della storia di Firenze. Il giardino è meraviglioso e la sua architettura sarebbe perfetta come area verde per il quartiere, in quanto centrale come posizione fra Piazza Savonarola e Piazzale Donatello. La sua struttura a semicerchio potrebbe accogliere concerti e spettacoli teatrali ma il costo per tutti questi progetti è elevato e la Confraternita fiorentina, proprietaria e responsabile, per il momento ha solo deciso di effettuare i lavori di ristrutturazione per la messa in sicurezza.
Ci vorrebbero finanziamenti e pratiche per destinarne l’uso per poter rendere agibile e “calpestabile” tutta l’area monumentale. Intanto la ristrutturazione è iniziata sulla parte esterna con il rifacimento delle mura che danno su Piazza Conti ma, se si ha fortuna di trovare il portone aperto, si notano diverse impalcature anche all’interno. Questi lavori potrebbero essere di buon auspicio per una futura apertura al pubblico di questo capolavoro. La zona, per quanto prestigiosa, è molto trafficata e una boccata di ossigeno con uno spazio verde, non potrebbe che abbellire e valorizzare ancora di più il quartiere. Non ci sono immagini di questo luogo magico e ciò lo rende così ancora di più avvolto da un alone di mistero; allo stesso tempo però, se fossero divulgate maggiormente delle immagini della sua bellezza, si potrebbe sperare in un maggiore interesse da parte dei cittadini, ignari di avere fra le mani un gioiello di così grande valore. Firenze è tutta da scoprire, dietro ogni mura si nasconde qualcosa di meraviglioso.
In via degli Artisti infatti, con affaccio su Piazza Conti, dietro un portone marrone scuro si nasconde questo gioiello della città sconosciuto alla maggior parte dei cittadini. Tanto tempo fa, quando ancora Firenze era cinta dalle mura, esisteva in questa zona la Porta Pinti: il cimitero infatti era detto Cimitero di Porta a Pinti, ad oggi conosciuto come Ex Cimitero della Misericordia. Al suo interno infatti erano tumulati solo i confratelli dell’Arciconfraternita della Misericordia, ma non fu subito così.
Quando fu costruito, per volere della Reggenza lorenese, la zona era in aperta campagna ed era il 1747. All’inizio coloro che venivano sepolti in questo cimitero erano sconosciuti o senza parenti, che ne richiedevano le spoglie, provenienti dall’Ospedale di Santa Maria Nuova. Nel 1824 il Granduca Leopoldo concesse all’Arciconfraternita della Misericordia di spostarsi dal Cimitero di Soffiano in questo nuovo luogo di sepoltura, essendo più vicino alla città.
Furono così adiacenti i due cimiteri ma per breve periodo perché, nel 1837, Paolo Veraci (ingegnere comunale) realizzò una ristrutturazione che lo trasformò in un cimitero monumentale unico: due loggiati semicircolari uniti da una cappella dedicata all’immacolata Concezione. Fu poi l’architetto Michelangelo Maiorfi, nel 1878, ad aggiungere due celle laterali e una facciata con uno stile classicheggiante.
La particolarità di questo cimitero, oltre ad essere passato inosservato in tutti questi anni, è che non ha al suo interno figure femminili. Infatti in quell’epoca l’Arciconfraternita della Misericordia non accettava membri donne al suo interno e così il cimitero era composto solo da sepolture maschili.
Ad oggi purtroppo il suo stato è di quasi abbandono. Un imponente muro lo ha nascosto per tutti questi anni, milioni di persone su autobus provenienti dal centro passano vicino a questa struttura monumentale che silenziosamente racchiude parte della storia di Firenze. Il giardino è meraviglioso e la sua architettura sarebbe perfetta come area verde per il quartiere, in quanto centrale come posizione fra Piazza Savonarola e Piazzale Donatello. La sua struttura a semicerchio potrebbe accogliere concerti e spettacoli teatrali ma il costo per tutti questi progetti è elevato e la Confraternita fiorentina, proprietaria e responsabile, per il momento ha solo deciso di effettuare i lavori di ristrutturazione per la messa in sicurezza.
Ci vorrebbero finanziamenti e pratiche per destinarne l’uso per poter rendere agibile e “calpestabile” tutta l’area monumentale. Intanto la ristrutturazione è iniziata sulla parte esterna con il rifacimento delle mura che danno su Piazza Conti ma, se si ha fortuna di trovare il portone aperto, si notano diverse impalcature anche all’interno. Questi lavori potrebbero essere di buon auspicio per una futura apertura al pubblico di questo capolavoro. La zona, per quanto prestigiosa, è molto trafficata e una boccata di ossigeno con uno spazio verde, non potrebbe che abbellire e valorizzare ancora di più il quartiere. Non ci sono immagini di questo luogo magico e ciò lo rende così ancora di più avvolto da un alone di mistero; allo stesso tempo però, se fossero divulgate maggiormente delle immagini della sua bellezza, si potrebbe sperare in un maggiore interesse da parte dei cittadini, ignari di avere fra le mani un gioiello di così grande valore. Firenze è tutta da scoprire, dietro ogni mura si nasconde qualcosa di meraviglioso.
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