Le stime di Confcommercio evidenziano che nel corso dell’anno mancheranno diecimila lavoratori

Nel territorio della Città Metropolitana di Firenze sono più di 40mila le imprese di commercio (30.292) e turismo (10.556) che impiegano oltre 70mila persone. Come riporta questa mattina La Nazione, queste imprese potrebbero però trovarsi molto presto a fare i conti con la carenza di manodopera.

Secondo le stime di Confcommercio riportate questa mattina dal quotidiano, nel corso del 2025 potrebbero mancare fino a diecimila lavoratori, una vera e propria emorragia di lavoro che rischia di rappresentare un freno molto grave alla crescita economica e allo sviluppo commerciale.

La mancanza è trasversale, dal settore della moda dove mancano addetti alle vendite a figure specifiche del settore alimentare come gelatai, gastronomi e macellai, alla ristorazione, che rischia di trovarsi scoperta di praticamente tutte le figure professionali, dai barman fino agli addetti alle pulizie e al settore alberghiero.

Secondo i dati di Confcommercio, ripresi dal quotidiano, nel gennaio del 2025 ci sono state 800 assunzioni in meno rispetto al gennaio del 2024, un trend che rischia di aumentare a -1200 fra marzo 2024 e marzo 2025.

A pesare come un macigno sulla situazione sono gli stipendi, che la maggior parte delle persone, soprattutto tra i più giovani, giudica troppo bassi, e l’indisponibilità a lavorare nei weekend senza adeguate gratificazioni, spiega al quotidiano Franco Marionni, direttore regionale di Confcommercio Toscana, che spiega che il problema degli stipendi è aggravato anche dall’eccessivo carico fiscale: ridurre le tasse sul lavoro potrebbe portare all’alleggerimento della pressione sui datori e l’aumento delle buste paga.

Per far fronte nell’immediato alla situazione, però, le soluzioni sono molteplici, da un adeguato controllo sull’applicazione dei CCNL agli incentivi per il lavoro nel settore del turismo e del commercio.
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