La Nazione questa mattina riporta che in un’interrogazione scritta il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Matteo Chelli si è rivolto all’amministrazione comunale per sapere quale sia l’impatto della forte presenza turistica in città sul costo della Tari.
Da Palazzo Vecchio la vicesindaca Paola Galgani ha risposto illustrando i dati della città: gli oltre trecento sessantamila abitanti registrati a Firenze nel 2023 producono 591 chili pro capite di spazzatura all’anno, un dato che colloca la città decisamente al di sopra delle stime di Ato Toscana Centro, che si attestano intorno ai 354.
Come spiega il quotidiano, il dato di Firenze è decisamente troppo alto, poiché per produrre 591 chili di immondizia pro capite sarebbe necessario che la città avesse circa cinquecento ottantamila abitanti: tutto ciò si ripercuote sul costo della Tari, che a Firenze è di 299 euro tra parte fissa (calcolata in base alla superficie dell’immobile) e parte variabile (determinata dal Comune sulla base di quante persone occupano quell’immobile).
Il peso sulla Tari dell’overtourism, conclude il quotidiano, è rilevante, considerando anche per non ci sono differenze sul calcolo del tributo tra chi abita un immobile e chi invece lo destina agli affitti brevi.
Per alleviare il peso del tributo sulle tasche dei fiorentini, Chelli chiede se sia possibile destinare almeno una parte dell’imposta di soggiorno, recentemente aumentata, per finanziare il servizio di raccolta dei rifiuti.
Sulla questione la sindaca Funaro ha commentato: “Non è possibile che chi adibisce i propri appartamenti agli affitti brevi si trovi a pagare la stessa Tari di una famiglia. A livello nazionale, la legge ci permette di agire su chi possiede più di quattro appartamenti, e in questi casi pensiamo che sia doveroso che paghino le imposte come tutte le imprese”.
Da Palazzo Vecchio la vicesindaca Paola Galgani ha risposto illustrando i dati della città: gli oltre trecento sessantamila abitanti registrati a Firenze nel 2023 producono 591 chili pro capite di spazzatura all’anno, un dato che colloca la città decisamente al di sopra delle stime di Ato Toscana Centro, che si attestano intorno ai 354.
Come spiega il quotidiano, il dato di Firenze è decisamente troppo alto, poiché per produrre 591 chili di immondizia pro capite sarebbe necessario che la città avesse circa cinquecento ottantamila abitanti: tutto ciò si ripercuote sul costo della Tari, che a Firenze è di 299 euro tra parte fissa (calcolata in base alla superficie dell’immobile) e parte variabile (determinata dal Comune sulla base di quante persone occupano quell’immobile).
Il peso sulla Tari dell’overtourism, conclude il quotidiano, è rilevante, considerando anche per non ci sono differenze sul calcolo del tributo tra chi abita un immobile e chi invece lo destina agli affitti brevi.
Per alleviare il peso del tributo sulle tasche dei fiorentini, Chelli chiede se sia possibile destinare almeno una parte dell’imposta di soggiorno, recentemente aumentata, per finanziare il servizio di raccolta dei rifiuti.
Sulla questione la sindaca Funaro ha commentato: “Non è possibile che chi adibisce i propri appartamenti agli affitti brevi si trovi a pagare la stessa Tari di una famiglia. A livello nazionale, la legge ci permette di agire su chi possiede più di quattro appartamenti, e in questi casi pensiamo che sia doveroso che paghino le imposte come tutte le imprese”.
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