Per il sindacato 'i gesti estremi dei detenuti sono il sintomo dell'abbandono generale del sistema carcerario'

Sia il carcere di Prato sia quello di Firenze, dove tra ieri e oggi si sono suicidati due detenuti, si trovano entrambi "senza un direttore titolare e soffrono di una gravissima carenza di organico nei ruoli apicali della polizia penitenziaria". Lo evidenzia in una nota la Fp Cgil polizia penitenziaria con il suo coordinatore nazionale Donato Nolè.
    
Quanto accaduto per il sindacato solleva "interrogativi urgenti sulle condizioni in cui versano gli istituti penitenziari della regione. Può considerarsi una coincidenza che entrambi questi istituti di livello superiore siano privi di una Direzione stabile? Riteniamo di no. Questi gesti estremi rappresentano il sintomo di uno stato di abbandono generale del sistema carcerario, con condizioni di vita insostenibili sia per i detenuti che per il personale di polizia penitenziaria".

    
Si evidenzia anche che "il personale attualmente in servizio è composto in larga parte da agenti giovanissimi, costretti a lavorare in condizioni disumane, analoghe a quelle in cui vivono i detenuti. Ci chiediamo: cos'altro deve accadere per garantire stabilità a questi istituti? Perché non viene nominato un direttore titolare? Perché gli istituti più complessi sono privi di dirigenti, funzionari, ispettori e sovrintendenti della polizia penitenziaria?".
"Chiediamo un intervento immediato del ministero della Giustizia e del Dap per porre fine a questa emergenza e restituire dignità al sistema carcerario toscano", conclude Dolè.
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