“La proposta di variante è in fase di predisposizione ed una volta redatta e approvata potrà essere definito un nuovo cronoprogramma che tenga conto delle decisioni prese dall’amministrazione comunale lo scorso dicembre”. Così il capogruppo PD Luca Milani ed il presidente della Commissione cultura e sport Marco Burgassi replicano al consigliere Massimo Sabatini a proposito della variante progettuale che riguarda lo stadio Franchi.
“Con la variante in corso di predisposizione – hanno aggiunto Milani e Burgassi – si immagina di completare le lavorazioni nella curva Fiesole, nella Maratona lato curva Fiesole in contemporanea con lo svolgimento degli eventi sportivi senza ridurre la capienza attuale dello stadio pari a 24.700 posti. Si prevede quindi di anticipare alcuni interventi quale la copertura della Fiesole e di parte della Maratona e della Tribuna, la riqualificazione delle strutture in cemento armato, l’installazione di dispositivi antisismici, il restauro della Tribuna”.
“Non si capisce su quali basi il consigliere Sabatini stimi i ritardi. Ci pare che sia lui a navigare a vista, più che l’amministrazione. Da quel che afferma pare che remi contro il restyling dello stadio Artemio Franchi e con non abbia a cuore avere un impianto efficiente ed all’avanguardia. Per quei pochi giorni di ritardo accumulati, vogliamo tranquillizzare il consigliere Sabatini. È stata la stessa sindaca Sara Funaro a garantire che tutto sarà recuperato nel corso delle nuove lavorazioni e con il nuovo cronoprogramma. Ricordiamo ancora una volta al consigliere Sabatini che con questa nuova variante avremo più velocemente la nuova copertura del Franchi.
Quanto alle prove di collaudo – hanno concluso – per la maggior parte sono state eseguite e hanno dato esito positivo”.
Netta la replica di Sabatini: “Intervengono, ma non aggiungono alcun chiarimento all’argomento che intenderebbero dominare. Nessuno della maggioranza si è preoccupato di vigilare sui ritardi prima generati dalle errate valutazioni dell’amministrazione sui finanziamenti, poi dal flop in trivellazione delle rocce ed infine dalla lentezza nelle gettate di fondazione” incalza.
“Ne riparliamo quando sbuca il cronoprogramma previsto dalla variante” conclude.Condividi
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