"Nidi gratis" per 110 bambini. Cresce la domanda di servizi per l’infanzia e, a un anno dal lancio, anche la domanda per l'accesso alla misura regionale “Nidi gratis”. A Fucecchio sono 110 le famiglie che per l’anno educativo 2024/2025 potranno usufruire del beneficio, che consentirà di ricevere un contributo per la quota che supera il contributo rimborsabile dall'INPS.
La Regione Toscana, con decreto dirigenziale n.18386 del 2 agosto, ha infatti individuato i soggetti ammessi/non ammessi alla misura e assegnato le risorse ai Comuni per la gratuità del nido a partire da settembre. L'elenco dei beneficiari è in forma anonima, nel senso che non vi compaiono i nomi delle famiglie ma il codice assegnato alla domanda di ciascun beneficiario.La formula di assegnazione prevede che le risorse arrivino dalla Regione direttamente ai nidi aderenti a “Nidi gratis”, per il tramite dei Comuni.
"Oltre alla conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro dei genitori, la misura “Nidi gratis” è rivolta innanzitutto ai bambini e alle bambine – spiega la sindaca Emma Donnini -, poiché investire sui nidi significa dare pari opportunità e favorire il successo formativo. Una misura che ha già raggiunto gli obiettivi fondamentali per cui è nata, ovvero produrre effetti redistributivi e allargare la platea di famiglie che fanno domanda di accesso ai servizi educativi per la prima infanzia".
La Regione Toscana, con decreto dirigenziale n.18386 del 2 agosto, ha infatti individuato i soggetti ammessi/non ammessi alla misura e assegnato le risorse ai Comuni per la gratuità del nido a partire da settembre. L'elenco dei beneficiari è in forma anonima, nel senso che non vi compaiono i nomi delle famiglie ma il codice assegnato alla domanda di ciascun beneficiario.La formula di assegnazione prevede che le risorse arrivino dalla Regione direttamente ai nidi aderenti a “Nidi gratis”, per il tramite dei Comuni.
"Oltre alla conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro dei genitori, la misura “Nidi gratis” è rivolta innanzitutto ai bambini e alle bambine – spiega la sindaca Emma Donnini -, poiché investire sui nidi significa dare pari opportunità e favorire il successo formativo. Una misura che ha già raggiunto gli obiettivi fondamentali per cui è nata, ovvero produrre effetti redistributivi e allargare la platea di famiglie che fanno domanda di accesso ai servizi educativi per la prima infanzia".
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