"Vorrei che noi prendessimo il testimone dei sopravvissuti di Mauthausen: abbiamo bisogno di un mondo giusto e di pace, oggi più che mai". Lo ha detto la sindaca della Città metropolitana e di Firenze Sara Funaro nell'intervento all'ex campo di concentramento di Mauthausen per il viaggio della memoria organizzato dall'8 al 12 maggio dalla Metrocittà a cui partecipano 6 scuole superiori con 45 studenti.
"Abbiamo bisogno - ha detto - che tutti i conflitti internazionali finiscano e che il testimone della memoria venga tramandato, ma soprattutto abbiamo bisogno che, attraverso i giovani che sono il nostro presente e il nostro futuro, facciamo sentire una voce di libertà, di pace e di giustizia, in Ucraina, in Russia, in Palestina, in Israele e nei tanti territori che purtroppo ancora oggi sono martoriati. Facciamolo con le voci dei nostri ragazzi che sono le voci più belle".
Al Viaggio hanno partecipato tra gli altri il consigliere metropolitano con delega ai progetti educativi e memoria Carlo Boni e il presidente di Aned Firenze Lorenzo Tombelli. Per il Comune di Firenze, che nel 2009 ha sottoscritto un patto di fratellanza con l'amministrazione cittadina di Mauthausen per la promozione della pace e il dialogo tra i popoli, è presente l'assessore all'Educazione Benedetta Albanese.
"Sono stata ad Auschwitz e Birkenau - ha affermato Funaro - e oggi è la prima volta che vengo a Mauthausen; ci tenevo ad esserci perché per la Città Metropolitana e per Firenze questo viaggio è molto importante, da sempre". "Come Istituzioni abbiamo l'obbligo morale ed etico di fare in modo che la memoria rimanga viva e che i nostri ragazzi possano esserne testimoni - ha continuato Funaro - Le atrocità che sono state vissute ottanta anni fa devono scuotere ancora oggi le coscienze e devono farlo soprattutto cercando di sensibilizzare le nuove generazioni. Dalla provincia fiorentina e dalla città di Firenze sono state internate tantissime persone: uomini e donne che si erano opposti al regime, persone che avevano scioperato, e di questi solo pochi hanno fatto ritorno a casa, gli altri sono morti. Nei campi di concentramento sono morte migliaia di persone con la colpa di essere ebrei, rom, sinti, omosessuali, dissidenti; sono morti solo per aver scelto di non stare dalla parte sbagliata, ma per aver scelto di stare dalla parte giusta".
"Abbiamo bisogno - ha detto - che tutti i conflitti internazionali finiscano e che il testimone della memoria venga tramandato, ma soprattutto abbiamo bisogno che, attraverso i giovani che sono il nostro presente e il nostro futuro, facciamo sentire una voce di libertà, di pace e di giustizia, in Ucraina, in Russia, in Palestina, in Israele e nei tanti territori che purtroppo ancora oggi sono martoriati. Facciamolo con le voci dei nostri ragazzi che sono le voci più belle".
Al Viaggio hanno partecipato tra gli altri il consigliere metropolitano con delega ai progetti educativi e memoria Carlo Boni e il presidente di Aned Firenze Lorenzo Tombelli. Per il Comune di Firenze, che nel 2009 ha sottoscritto un patto di fratellanza con l'amministrazione cittadina di Mauthausen per la promozione della pace e il dialogo tra i popoli, è presente l'assessore all'Educazione Benedetta Albanese.
"Sono stata ad Auschwitz e Birkenau - ha affermato Funaro - e oggi è la prima volta che vengo a Mauthausen; ci tenevo ad esserci perché per la Città Metropolitana e per Firenze questo viaggio è molto importante, da sempre". "Come Istituzioni abbiamo l'obbligo morale ed etico di fare in modo che la memoria rimanga viva e che i nostri ragazzi possano esserne testimoni - ha continuato Funaro - Le atrocità che sono state vissute ottanta anni fa devono scuotere ancora oggi le coscienze e devono farlo soprattutto cercando di sensibilizzare le nuove generazioni. Dalla provincia fiorentina e dalla città di Firenze sono state internate tantissime persone: uomini e donne che si erano opposti al regime, persone che avevano scioperato, e di questi solo pochi hanno fatto ritorno a casa, gli altri sono morti. Nei campi di concentramento sono morte migliaia di persone con la colpa di essere ebrei, rom, sinti, omosessuali, dissidenti; sono morti solo per aver scelto di non stare dalla parte sbagliata, ma per aver scelto di stare dalla parte giusta".
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