In occasione della Festa della Toscana il presidente della Regione ha ricordato le riforme promosse dal Granduca Pietro Leopoldo, tra le quali la più celebre è l'abolizione della pena di morte nel Granducato

"Da anni noi viviamo il 30 novembre, il giorno che ricorda l'abolizione della pena di morte, come messaggio di una Toscana che all'insegna del genio e dell'innovazione parla al mondo". Lo ha affermato Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, a margine della seduta solenne del Consiglio regionale per la Festa della Toscana 2024, citando il claim 'Toscana, terra di genio e innovazione' scelto per questa edizione.
    
"Pietro Leopoldo, il Granduca delle riforme, quando si cimentò con i diritti civili - ha detto Giani - riuscì a esprimere attraverso l'abolizione non solo della pena di morte, ma anche l'abolizione della tortura, l'abolizione del sequestro dei beni ai condannati, un senso di diritti civili che ritroviamo oggi nella Toscana che per prima fra le regioni italiane pone il principio dell'asilo nido gratis, ponendo un servizio ed elemento pedagogico di grande innovazione; e nella Toscana delle donne che riesce a sviluppare tutta una serie di azioni di parità di genere che fanno da avanguardia".

    
Per il presidente della Regione "il genio e l'innovazione sono stati sempre l'elemento che ha costituito il Dna dell'identità toscana. E' la regione del Rinascimento, da Michelangelo a Leonardo, a Galileo Galilei, e contemporaneamente la regione che ha dato una prospettiva all'innovazione intesa anche come realtà contemporanea. Due date: 1986, la prima 'onda' di Internet captata a Pisa; 1786, l'abolizione della pena di morte, primo stato al mondo, da parte del Granduca Pietro Leopoldo".
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