Per il dirigente la richiesta dell’Inps è ingiusta, ma aggiunge: “Va individuata una soglia sotto la quale si può operare in tranquillità. E il settore sportivo ha bisogno di finanziamenti strutturali”

Fabio Giorgetti, presidente di Toscana Energia e dirigente sportivo, ha commentato la recente pronuncia della Corte dei Conti di sospendere la decisione dell’Inps di chiedere la restituzione di quanto erogato a chi, titolare di un rapporto di collaborazione sportiva, è andato in pensione con Quota 100: “È un segnale importante contro una grave ingiustizia, perché chi era andato in pensione con Quota 100 si è visto recapitare la richiesta di restituzione della pensione percepita durante l’anno a causa di poche centinaia di euro presi come rimborso spese all’interno di un rapporto di collaborazione sportiva che, negli ultimi anni, era considerato sostanzialmente volontariato. Ed è importante perché, magari intervenendo dal punto di vista normativo, si permetterebbe a tante persone andate in pensione di continuare a prestare il proprio servizio, con un minimo di retribuzione, presso le società sportive locali.”

La decisione della Corte dei Conti può rappresentare un primo passo, ma secondo Giorgetti sarebbe comunque opportuno “che l’Inps intervenisse e chiarisse che sotto una certa soglia si può comunque collaborare anche in presenza del trattamento pensionistico”.

In ogni caso, affinché il settore possa andare avanti e le persone dedicarsi alle società sportive “c’è bisogno di investimenti strutturali”.

A cominciare, specifica Giorgetti, da quelli necessari per gli impianti delle società sportive dilettantistiche: “C’è bisogno di una vera politica sportiva, cioè di maggiori investimenti da parte del Governo nazionale verso i Comuni, affinché questi possano ristrutturare gli impianti delle società sportive locali. In questo modo, da una parte le società potranno contare su strutture ecosostenibili ed autosufficienti dal punto di vista energetico, e quindi risparmiare sulle bollette, e dall’altra potranno erogare più servizi, come ad esempio il doposcuola o il trasporto per le famiglie, o veri e propri servizi complementari.”

“C’è bisogno” conclude Giorgetti “di equiparare le società sportive alla scuola e rendere loro quell’autorevolezza che nel corso del tempo si sono sapute conquistare”.
Condividi
La funzionalità è stata disattivata perché si avvale di cookies (Maggiori informazioni)

Attiva i cookies