Preoccupazione viene espressa, in una nota congiunta firmata da Vania Bagni, Enrico Fink (in foto) e Lorenzo Tombelli, rispettivamente presidenti di Anpi, Comunità ebraica e Aned Firenze, per "le divisioni insorte in alcune importanti città, in occasione delle celebrazioni del Giorno della Memoria, fra le nostre comunità e associazioni".
A Firenze, spiegano anche, "saremo insieme, noi e le Istituzioni locali, a celebrare il 27 gennaio, in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico, dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti, e ci auguriamo che questo nostro esempio possa essere di ispirazione per il ricongiungimento di un fronte unito, democratico e antifascista, anche altrove".
"Non sta ovviamente a noi intervenire in alcun modo sulle scelte che si sono compiute altrove, che rispettiamo - affermano -; ma ci preme ribadire con convinzione il percorso pluriennale che ci ha visti e ci vede impegnati, a Firenze, a mantenere saldo un rapporto di collaborazione, e a presentarci insieme di fronte ai grandi appuntamenti istituzionali del calendario della Repubblica. Non intendiamo minimamente sminuire le nostre specificità, né cancellare le differenti sensibilità e a volte opinioni che possiamo avere su alcuni temi: anzi, da sempre li affrontiamo in un dibattito aperto e sincero, che può essere anche appassionato ma resta sempre fiducioso nel rispetto dell'altro. Questo è proprio il valore fondante della democrazia che siamo impegnati insieme a difendere", basata "sui valori antifascisti che ispirano la nostra Costituzione".
"Comprendiamo - aggiungono - che in altre sedi, con storie e percorsi anche molto differenti dalla nostra, la dialettica si è svolta diversamente, e rispettiamo le scelte dolorose che hanno portato a questa divisione proprio alla vigilia delle celebrazioni per l'80/o anniversario della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz; ma restiamo convinti di quanto con serietà abbiamo costruito, noi e i nostri predecessori, in molti e lunghi anni a Firenze".
A Firenze, spiegano anche, "saremo insieme, noi e le Istituzioni locali, a celebrare il 27 gennaio, in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico, dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti, e ci auguriamo che questo nostro esempio possa essere di ispirazione per il ricongiungimento di un fronte unito, democratico e antifascista, anche altrove".
"Non sta ovviamente a noi intervenire in alcun modo sulle scelte che si sono compiute altrove, che rispettiamo - affermano -; ma ci preme ribadire con convinzione il percorso pluriennale che ci ha visti e ci vede impegnati, a Firenze, a mantenere saldo un rapporto di collaborazione, e a presentarci insieme di fronte ai grandi appuntamenti istituzionali del calendario della Repubblica. Non intendiamo minimamente sminuire le nostre specificità, né cancellare le differenti sensibilità e a volte opinioni che possiamo avere su alcuni temi: anzi, da sempre li affrontiamo in un dibattito aperto e sincero, che può essere anche appassionato ma resta sempre fiducioso nel rispetto dell'altro. Questo è proprio il valore fondante della democrazia che siamo impegnati insieme a difendere", basata "sui valori antifascisti che ispirano la nostra Costituzione".
"Comprendiamo - aggiungono - che in altre sedi, con storie e percorsi anche molto differenti dalla nostra, la dialettica si è svolta diversamente, e rispettiamo le scelte dolorose che hanno portato a questa divisione proprio alla vigilia delle celebrazioni per l'80/o anniversario della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz; ma restiamo convinti di quanto con serietà abbiamo costruito, noi e i nostri predecessori, in molti e lunghi anni a Firenze".
Condividi
La funzionalità è stata disattivata perché si avvale di cookies (Maggiori informazioni)
Attiva i cookies
Attiva i cookies













