La società QF, in liquidazione, risponde: 'Vendita che serve per far fronte ai pagamenti ancora da effettuare'

Lo stabilimento ex Gknè stato venduto il 12 marzo scorso da Qf Spa in liquidazione a due società, Tuscany Industry Srl (Ti) e Sviluppo Immobiliare Toscana Srl (Sit), per le quali "numerose evidenze suggeriscono una potenziale commistione tra questi soggetti e la stessa proprietà di Qf". E' quanto afferma in una nota la Rsu ex Gkn, secondo cui "avevamo previsto tutto e ora ne abbiamo l'ufficialità: la partita è stata probabilmente sin dall'inizio immobiliare ed è per questo che non comincia mai la discussione sulla reindustrializzazione".
    
Per la Rsu "se si tratta di un raggiro, coinvolge veramente tutti: lavoratori, territorio, Campi Bisenzio, Firenze, Toscana ma anche potenzialmente istituzioni e Tribunale del Lavoro. Non sappiamo, ad esempio, a che titolo oggi il liquidatore di Qf parli dello stabilimento o vi abbia acceduto finora, in alcuni casi addirittura coinvolgendo le forze dell'ordine". Dunque, conclude la nota, "non ci sono più scuse. Si paghi subito tutto il dovuto ai lavoratori, si paghino, immediatamente gli stipendi e Comune e Regione intervengano per sottrarre l'area a potenziali logiche speculative".

"L'operazione stigmatizzata dalla Rsu nel comunicato stampa odierno è stata eseguita, con atto pubblico e in una logica 'infragruppo', al fine di reperire le risorse finanziarie necessarie per permettere alla Qf di far fronte al pagamento integrale degli emolumenti maturati e maturandi dai lavoratori dipendenti". Lo spiega in una nota la società Qf Spa in liquidazione, a proposito della vendita dello stabilimento ex 
Gkn di Campi Bisenzio a Tuscany Industry Srl (Ti) e Sviluppo Immobiliare Toscana Srl (Sit).
    
"Il ricavato di tale operazione ha già consentito e sta consentendo il pagamento di emolumenti scaduti nella misura di circa 4 milioni di euro", sostiene la società secondo cui "l'operazione 'infragruppo', stante lo stato di occupazione che impedisce alla società di essere finanziata dal sistema bancario, permetterà alla Qf di recuperare le risorse necessarie a pagare tutto il dovuto, restando ferma la imprescindibile destinazione a sviluppo industriale dell'insediamento produttivo. Inoltre, rimane la disponibilità della società a fornire un sito produttivo alla cooperativa per il suo piano industriale nei termini che verranno discussi con la Regione e le Parti già a partire da domani pomeriggio".

"Abbiamo appreso dalla stampa che Qf Spa ha dichiarato che la vendita dello stabilimento immobiliare di Campi Bisenzio rientrerebbe nel piano di liquidazione dell'azienda e che avrebbe consentito il pagamento di circa 4 milioni di euro di retribuzioni arretrate: si tratta di affermazioni non vere, smentite dagli atti processuali". Lo affermano in una nota gli avvocati Danilo Conte, Silvia Ventura e Anita Marafioti che assistono circa 200 lavoratori della ex Gkn di Campi Bisenzio.
    
"Il datore di lavoro da gennaio 2024 - dichiarano i legali - non solo ha cessato i versamenti retributivi e contributivi, ma non ha nemmeno proceduto a richiedere ammortizzatori sociali per il periodo di inattività. La vendita dello stabilimento di Campi Bisenzio non ha avuto quindi come conseguenza il pagamento dei crediti vantati dai lavoratori, ma un'oggettiva diminuzione delle garanzie per i crediti vantati da questi. La vendita dello stabilimento è attualmente oggetto di un giudizio di revocatoria". Un'azione, spiegano, "che si è resa necessaria per evitare che i lavoratori da noi assistiti restino, ancora una volta, senza tutele e senza soddisfazione dei loro crediti".
    
Gli avvocati affermano che "abbiamo più volte richiesto all'azienda di fornire un elenco dettagliato dei presunti pagamenti effettuati, anche dopo il 12 marzo 2024" e "abbiamo chiesto le buste paga riepilogative per poter imputare correttamente eventuali somme ricevute dai lavoratori e verificarne la correttezza. Ma le nostre richieste sono cadute nel vuoto. Se e cosa oggi l'azienda abbia effettivamente pagato dunque non è dato sapere, ma tenendo conto dei procedimenti già definiti, degli importi riconosciuti, delle procedure in corso e di quelle in fase di avvio, l'ammontare complessivo dei crediti vantati dai lavoratori nostri assistiti nei confronti della Qf Spa supera i 2 milioni di euro. Si tratta di crediti tutt'altro che saldati 'grazie alla vendita', ed anzi in continua crescita".

Sulla questione è intervenuto anche il sindaco di Campi Bsenzio Andrea Tagliaferri: "Questa notizia ci coglie di sorpresa e ci preoccupa profondamente: non eravamo a conoscenza di questa transazione, e ciò solleva seri dubbi sul futuro dell'azienda e, soprattutto, sul destino dei lavoratori e delle lavoratrici ancora impiegati da Qf".
    
"Chiediamo a Qf di chiarire immediatamente quali siano le intenzioni per il futuro di questo stabilimento - prosegue Tagliaferri - e di assumersi le proprie responsabilità. La priorità assoluta è quella di garantire i diritti dei lavoratori, compresa la tutela dei pagamenti degli stipendi, la dignità dei lavoratori non può essere messa in discussione e vigileremo affinché tutti i diritti economici vengano rispettati fino alla fine".
Per il sindaco campigiano "il nostro obiettivo è che quello stabilimento continui a essere un centro produttivo, a beneficio della nostra comunità. Non permetteremo che interessi puramente speculativi compromettano il futuro del territorio e i posti di lavoro". 
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