“Per la domanda del mercato, le nostre scuole dovrebbero avere il doppio degli studenti”. Cuochi e camerieri cercansi, molto spesso invano, nei ristoranti di Firenze e provincia. La considerazione espressa da Francesca Lascialfari, dirigente scolastica dell’alberghiero Saffi, a margine della conferenza di presentazione del Sale festival nei giorni scorsi, riporta i riflettori su un problema che sta diventando un’emergenza.
Una tendenza, come riporta La Repubblica Firenze, che sta portando gli operatori del settore, da un lato, a chiedere al governo sgravi fiscali in sede di ridefinizione del contratto nazionale, dall’altro a riflettere su ritmi e tempistiche di lavoro che alla Generazione Z non stanno più bene.
“Tutti i nostri ragazzi trovano lavoro quando finiscono la scuola – spiega Maria Francesca Cellai, preside dell’alberghiero Buontalenti, che ogni anno ‘sforna’ in media 197 nuovi diplomati – ma il problema è tenerlo. Sono impieghi spesso faticosi, si è operativi nei weekend e durante le feste. Gli orari sono massacranti, non sempre i contratti e gli stipendi sono adeguati ai sacrifici che si fanno. E spesso si finisce per preferire altri settori dove si stacca alle 17 e non si lavora di sabato e domenica”.
Una tendenza, come riporta La Repubblica Firenze, che sta portando gli operatori del settore, da un lato, a chiedere al governo sgravi fiscali in sede di ridefinizione del contratto nazionale, dall’altro a riflettere su ritmi e tempistiche di lavoro che alla Generazione Z non stanno più bene.
“Tutti i nostri ragazzi trovano lavoro quando finiscono la scuola – spiega Maria Francesca Cellai, preside dell’alberghiero Buontalenti, che ogni anno ‘sforna’ in media 197 nuovi diplomati – ma il problema è tenerlo. Sono impieghi spesso faticosi, si è operativi nei weekend e durante le feste. Gli orari sono massacranti, non sempre i contratti e gli stipendi sono adeguati ai sacrifici che si fanno. E spesso si finisce per preferire altri settori dove si stacca alle 17 e non si lavora di sabato e domenica”.
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