Come conferma la recente indagine di Irpet, il 2024 sarà, a meno di eventi non prevedibili, l’anno del definitivo superamento dei livelli di presenze turistiche precedenti la pandemia. Nei primi cinque mesi dell’anno la variazione tendenziale sul 2019 registra infatti un solido +3,1% di presenze. Un segnale positivo, anche se sempre più spesso si parla di overtourism e della «sofferenza» delle città d’arte e, in questo periodo, delle località balneari toscane, prese d’assalto dai turisti.
Per Nico Gronchi, presidente di Confesercenti Toscana, come riporta La Nazione Firenze, non è un problema, ma un fenomeno da gestire. Come? “Intanto una premessa: c’è da preoccuparsi quando i turisti non ci sono, come è accaduto durante il Covid. Oggi sappiamo che sono tornati, ai livelli del 2019, e questo è un segnale positivo che fa bene all’economia della Toscana. Il turismo vale circa il 16-17% del Pil e, insieme all’export e al terziario, rappresenta una delle architravi della regione. I turisti crescono e continueranno a crescere e tornare nella nostra regione. Detto questo, certo, l’overtourism è un tema da affrontare, ma non con le chiusure. Semmai ’allargando’ i luoghi attrattivi per i turisti, sviluppando ulteriormente i diversi turismi della Toscana”.
Diversi turismi, cosa intende? ”Il turismo slow, quello dei cammini, il wedding tourism, che sta crescendo tantissimo, gli Uffizi diffusi, il turismo enogastronomico e gli oltre duemila eventi organizzati in estate da comuni e centri comerciali naturali che portano flussi di persone nelle località toscane più piccole e meno conosciute. Occorre continuare a dare, e sempre di più e meglio, una proposta diversa al turista, esperienziale. In questo modo si riesce a gestire i due picchi di turismo in Toscana: nei ponti primaverili, quando c’è l’assalto dei turisti stranieri nelle città d’arte, e d’estate, quando gli italiani si riversano sulle coste toscaneì”.
Le previsioni per agosto? Sono previsti oltre 2,1 milioni di arrivi e almeno 9,6 milioni di presenze, cioè il 18% dei pernottamenti che la Toscana registra in tutto l’anno. Secondo le stime del Centro studi turistici di Firenze per Confesercenti Toscana, la permanenza media dei turisti italiani dovrebbe attestarsi a 5,3 notti, per 5 milioni di presenze.
Per Nico Gronchi, presidente di Confesercenti Toscana, come riporta La Nazione Firenze, non è un problema, ma un fenomeno da gestire. Come? “Intanto una premessa: c’è da preoccuparsi quando i turisti non ci sono, come è accaduto durante il Covid. Oggi sappiamo che sono tornati, ai livelli del 2019, e questo è un segnale positivo che fa bene all’economia della Toscana. Il turismo vale circa il 16-17% del Pil e, insieme all’export e al terziario, rappresenta una delle architravi della regione. I turisti crescono e continueranno a crescere e tornare nella nostra regione. Detto questo, certo, l’overtourism è un tema da affrontare, ma non con le chiusure. Semmai ’allargando’ i luoghi attrattivi per i turisti, sviluppando ulteriormente i diversi turismi della Toscana”.
Diversi turismi, cosa intende? ”Il turismo slow, quello dei cammini, il wedding tourism, che sta crescendo tantissimo, gli Uffizi diffusi, il turismo enogastronomico e gli oltre duemila eventi organizzati in estate da comuni e centri comerciali naturali che portano flussi di persone nelle località toscane più piccole e meno conosciute. Occorre continuare a dare, e sempre di più e meglio, una proposta diversa al turista, esperienziale. In questo modo si riesce a gestire i due picchi di turismo in Toscana: nei ponti primaverili, quando c’è l’assalto dei turisti stranieri nelle città d’arte, e d’estate, quando gli italiani si riversano sulle coste toscaneì”.
Le previsioni per agosto? Sono previsti oltre 2,1 milioni di arrivi e almeno 9,6 milioni di presenze, cioè il 18% dei pernottamenti che la Toscana registra in tutto l’anno. Secondo le stime del Centro studi turistici di Firenze per Confesercenti Toscana, la permanenza media dei turisti italiani dovrebbe attestarsi a 5,3 notti, per 5 milioni di presenze.
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