L’allarme di Confesercenti: in cinque anni ha chiuso il 40%

Nel periodo compreso fra il 2019 e il 2024 il quaranta per cento delle imprese giovanili nei settori del turismo e del commercio, cioè dirette da under 35, ha chiuso i battenti.

Un dato che desta grandissima preoccupazione, scrive questa mattina La Repubblica Firenze commentando i dati diffusi nell’ultimo report di Confesercenti basato a sua volta in dati camerali.

Nello specifico, riporta il quotidiano, ha chiuso il 36% delle aziende a conduzione giovanile aperte nel settore del commercio, il 30% aperte negli alloggi e il 50% di quelle operanti nella ristorazione: una vera e propria ecatombe di imprese a conduzione giovanile, che aggrava il problema, molto sentito in un paese che sta invecchiando rapidamente, del ricambio generazione e della difesa del tessuto economico e sociale del territorio.

Secondo Confesercenti il trend toscano si colloca coerente con quello nazionale: a pesare sono l’eccessivo carico burocratico e fiscale, la concorrenza spietata dell’e-commerce e l’assenza di percorsi formativi ad hoc per il ramo imprenditoriale, circostanza che comporta il sempre maggiore indebolimento della categoria.

Serve un cambio di passo a livello territoriale, spiega al quotidiano Nico Gronchi, presidente di Confesercenti Toscana, riconnettendo il tessuto produttivo e imprenditoriale al territorio in cui si trova: con città sempre più chiuse al traffico privato ma aperte ai corrieri (e quindi all’e-commerce) e sempre meno vissute, vista la progressiva espulsione dei residenti a favore dei turisti, il rischio è che il settore imprenditoriale non riesca più a trovare la clientela di cui ha bisogno per rimanere a galla, specialmente nei primi anni di vita dell’attività.


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