'Il Governo dimostra di stare dalla parte degli interessi finanziari, fa bene la Toscana a costituirsi in giudizio' scrivono in una nota i sindacati

"Il Governo, impugnando la legge regionale toscana sul turismo, non perde occasione di mostrarci da che parte sta, quella degli interessi finanziari e della rendita e non certo di cittadini e cittadine, lavoratrici e lavoratori. La legge regionale sul turismo fa un passo avanti importante per la sostenibilità delle nostre città e per tutelare chi vuole viverci e lavorarci, e bene farà la Regione a difenderla costituendosi in giudizio". Lo affermano in una nota congiunta la Cgil e il Sunia della Toscana e di Firenze e Federconsumatori Toscana in merito all'impugnazione da parte del governo del Testo unico del turismo varato a dicembre scorso dal Consiglio regionale della Toscana.
    
La legge riorganizza normativamente tutta la materia e introduce novità per quanto riguarda le strutture ricettive e la gestione dell'overtourism con particolare attenzione al fenomeno degli affitti brevi. In particolare viene previsto che, per il perseguimento di una corretta fruizione turistica del patrimonio storico, artistico e culturale, della preservazione del tessuto sociale, nonché per garantire un'offerta sufficiente ed economicamente accessibile di alloggi destinati alla locazione a lungo termine, i Comuni a più alta densità turistica possano adottare uno specifico regolamento cui demandare l'individuazione di forme di limitazione all'esercizio dell'attività di locazione breve praticata per finalità turistiche.

In una nota diffusa poi da Alleanza per l'abitare Firenze - costituita da Sunia, Sicet, Uniat, Unione inquilini, Cgil, Cisl, Uil, Cospe, Oxfam, Diaconia valdese, Abitare solidale, Progetto arcobaleno, Associazione Ciao, Casa e agenzia sociale per la casa, Federconsumatori Toscana, Cat, Tutori volontariato toscano, Legambiente Toscana, Caritas, Associaizone progetto Firenze, Diaconia valdese e Udu - si definisce l'impugnazione "l'ennesimo attacco diretto alle competenze che la Costituzione assegna alle Regioni per governare i territori e tutelarne il tessuto urbano e sociale".

"La Regione Toscana, prima in Italia, ha avuto il coraggio di affrontare il problema dotando i Comuni di strumenti per regolamentare quello che è ormai un vero e proprio albergo diffuso".    

L'Alleanza per l'abitare esprime "forte disappunto" per l'ìimpugnazione, "che ignora l'evidente emergenza abitativa che colpisce Firenze e molte altre città, in Toscana e in tutto il Paese. Il proliferare degli affitti brevi" ha trasformato "i centri storici in dormitori turistici, svuotandoli della loro funzione abitativa e sociale e ora colpisce anche le periferie. Regolamentare il mercato degli affitti brevi non significa 'fare le leggi da soli', come sostengono alcuni, ma rispondere a necessità concrete e urgenti.
La Regione Toscana ha agito con responsabilità per tutelare il diritto all'abitare, colmando un vuoto normativo nazionale che il Governo continua a ignorare. L'emergenza abitativa non è un tema secondario: è una delle principali crisi sociali del nostro tempo e richiede risposte strutturali e coraggiose. Chiediamo al Governo di smettere di ostacolare le politiche locali che tentano di contrastare la speculazione e di aprire un serio confronto per una regolamentazione equa e sostenibile del mercato immobiliare. Non si può continuare a sacrificare il diritto alla casa sull'altare della rendita turistica". 
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