Retegui e Kean lanciano Dea e viola; e a Palladino manca ancora Gudmundsson

Dopo la rasserenante ripresa della nazionale di Spalletti, il calcio italiano si rituffa nell'avvincente e trafficato sprint della serie A, attesa da sei giornate dense di sfide dirette fino a fine d'anno. Erano quattro decenni che, a un terzo del cammino, non si trovavano sei squadre in due punti a contendersi lo scudetto.
Nel 1984 finì con la Juve di Trapattoni e Platini davanti alla Roma di Liedholm e Falcao, rivincita dell'anno precedente.
Nell'era dei tre punti l'affollamento ai vertici é una novità del tutto inattesa: le previsioni indicavano l'Inter grande favorita davanti alla nuova Juve targata Thiago Motta, al Napoli rigenerato dalla cura Conte, all'Atalanta di Gasperini pronta a spiccare il grande salto dopo la trionfale passerella della Europa League.

Un parziale rallentamento dell'Inter (-5 punti), insieme a un eccellente avvio del Napoli, ha creato i presupposti di questa ammucchiata a cui partecipano due new entry: la spumeggiante Lazio di Baroni e la convincente Fiorentina di Palladino. Senza contare che alle sei prime della classe si puo' aggiungere l'alterno Milan di Fonseca, capace di trafiggere l'Inter e di sbancare il Bernabeu dando lezione di calcio al Real di Ancelotti, come di perdere 3 partite piu' le prime due di Champions. I rossoneri sono a -8, ma possono arrivare a -5 se battono il Bologna nel recupero.

La realtà della serie A é del tutto diversa dai campionati maggiori d'Europa in cui, dopo una fase equilibrata, sono scappate in testa Psg (+6 sul Monaco), Bayern e Liverpool (+5 su Lipsia e Manchester City).
Anche il Barcellona é a +6, ma il Real Madrid ha una gara in meno per cui potrebbe avvicinarsi a -3. Il grande equilibro é anche la somma di exploit e scompensi delle squadre di vertice visto che la quota scudetto sarà presumibilmente molto più bassa degli ultimi anni, a meno di accelerate al momento imprevedibili.

L'ispirazione intermittente degli attaccanti ha contribuito non poco alla classifica corta. Il Napoli punta sulla ritrovata efficienza della difesa (Buongiorno e il vero Di Lorenzo dopo un anno da horror) visto che Lukaku per ora incide poco (4 gol).
Meglio il rigenerato Kvara (5) molto concentrato però su un nuovo contratto remunerativo (con Conte o altrove). L'Inter punta sul super organico visto che la partenza sprint di Thuram (7) ha coperto per ora l'attuale fase involutiva di Lautaro (5). Un contribuito efficace lo fornisce il tuttofare Frattesi (3 gol in nerazzurro e 3 in azzurro).
Il mago Gasperini riesce a non avere danni dai dolorosi infortuni di Scalvini e Scamacca grazie al super colpo Retegui (capocannoniere con 11 gol in 12 gare) e al talento di Lookman (6) rientrato nei ranghi dopo la ribellione estiva.
La Lazio é un'allegra e sfrontata cooperativa del gol a cui contribuiscono tutti (Castellanos 5, capitan Zaccagni e Dia 4, l'eterno Pedro 3).
La solida Fiorentina di Palladino ha incanalato il talento discontinuo di Kean (8) e aspetta il recupero di Gudmundsson che ha comunque segnato 3 gol in 4 partite.

Anche la Juve fa affidamento su un'ottima difesa: fra alti e bassi Vlahovic ha segnato 6 gol (e 3 importanti in Champions), segue Weah con 4. Il Milan sconta invece l'irrilevanza di Morata (2, frenato dagli infortuni) e Abraham (2). Meglio Pulisic con 5 mentre l'alterno Leao e' fermo a 3. Il Bologna, dopo lo choc degli addii plurimi, sta risalendo la china con i 5 gol di Orsolini e i 4 di Castro (non pervenuto l'atteso Dallinga).

E' la Roma che inaugura il gruppo delle grandi deluse. Gli errori di un mercato ricco ma zoppo, lo choc dell'addio prematuro e misterioso di De Rossi, la scellerata scelta dell'integralista Juric, la ripicca autolesionistica di molti tifosi hanno creato una voragine insidiosa (-12 dalla zona Champions, +4 dalla zona retrocessione). Toccherà al buonsenso e al mestiere del 'testaccino' Claudio Ranieri, rientrato dalla pensione, provare a salvare la stagione.

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