Grazie alle risorse del Pnrr, dei fondi Ue e degli accordi di programma che la Toscana ha intercettato, "nell'arco di dieci anni da questi investimenti potremo godere di un Pil di 5,6 punti più alto di quello che registreremmo in assenza di queste risorse, per un totale di 7 miliardi di euro in più". Lo ha affermato Nicola Sciclone, direttore dell'Irpet, in occasione degli Stati generali dei Comuni della Toscana oggi a Firenze.
"L'ammontare complessivo delle risorse che la Toscana ha saputo cogliere - ha detto - è di 8 miliardi di Pnrr più altri 3,3 mld per un totale di 11 mld di finanziamento: un ammontare di risorse adeguato perché rispecchiano il peso economico della Toscana e ci consentono di recuperare gli investimenti che abbiamo perso nel decennio precedente al periodo del Covid. Nel lungo periodo, se queste risorse saranno ben spese, garantiranno un aumento della variazione di capitale e del suo rendimento che garantirà un innalzamento del nostro ritmo di crescita".
Non solo: secondo Sciclone, queste risorse "sono distribuite in modo tale da non lasciare anche indietro i territori più fragili, le aree interne, la Toscana diffusa: nella loro distribuzione correggono le distanze fra i territori che hanno una maggiore propensione a investire rispetto a quelli che hanno una bassa propensione a investire, perché la distribuzione territoriale della spesa storica per investimenti in opere pubbliche è più sperequata rispetto alla distribuzione delle risorse che sono collegate a questi fondi. Quindi vi sono le condizioni per cui questo protagonismo dell'azione pubblica possa avere effetti positivi sul tessuto economico della nostra regione".
"L'ammontare complessivo delle risorse che la Toscana ha saputo cogliere - ha detto - è di 8 miliardi di Pnrr più altri 3,3 mld per un totale di 11 mld di finanziamento: un ammontare di risorse adeguato perché rispecchiano il peso economico della Toscana e ci consentono di recuperare gli investimenti che abbiamo perso nel decennio precedente al periodo del Covid. Nel lungo periodo, se queste risorse saranno ben spese, garantiranno un aumento della variazione di capitale e del suo rendimento che garantirà un innalzamento del nostro ritmo di crescita".
Non solo: secondo Sciclone, queste risorse "sono distribuite in modo tale da non lasciare anche indietro i territori più fragili, le aree interne, la Toscana diffusa: nella loro distribuzione correggono le distanze fra i territori che hanno una maggiore propensione a investire rispetto a quelli che hanno una bassa propensione a investire, perché la distribuzione territoriale della spesa storica per investimenti in opere pubbliche è più sperequata rispetto alla distribuzione delle risorse che sono collegate a questi fondi. Quindi vi sono le condizioni per cui questo protagonismo dell'azione pubblica possa avere effetti positivi sul tessuto economico della nostra regione".
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