Su Kean non c’è altra via se non quella dell’attesa

Tempo, benedetto quando viene in soccorso nel lenire le ferite, maledetto quando scorre lento, troppo lento, dannatamente lento.
 
Al 15 di luglio mancano ancora 21 giorni, 504 ore poco più poco meno, 30240 minuti sempre poco più poco meno. E ogni minuto passato a pensare quanto cambierebbe per la Fiorentina avere o no uno come Moise Kean sarebbe sprecato. Certo, c’è già Edin Dzeko, entrerebbero 52 milioni cash con cui andare a poter prendere giocatori che lo sostituiscano e…appunto, tempo perso. Perché come Kean, come il Kean dello scorso anno, attaccanti a cui la Fiorentina potrebbe arrivare non ce ne sono.
 
Ci si può arrovellare il cervello quanto si vuole nel trovare altre idee o soluzioni. Un giocatore che metta dentro 25 gol, praticamente senza rigori, non si vede tutti i giorni con la maglia della Fiorentina. E non c’è plusvalenza che tenga, non c’è introito o mega offerta che possa portare a miglioramenti in termini sportivi. L’ultimo esempio porta sempre a quel Vlahovic che venne sostituito con Cabral, Piatek, poi Nzola, Jovic e Belotti. Un disastro, non economico (perché comunque su Cabral la Fiorentina ci ha pure fatto plusvalenza, mentre gli altri erano arrivati praticamente tutti in prestito. E, inoltre, il serbo ha pure disatteso le aspettative facendo fare un bagno di sangue finanziario alla Juventus) bensì sportivo, avendo giocato tre anni senza centravanti. Ecco, adesso il rischio è che accada lo stesso.
 
E non preoccupatevi, ci sta che vi capiti, come a tutti, magari mentre siete lì, assorti, sotto l’ombrellone o bloccati nel traffico dei viali, leccando un gelato fissando il vuoto o facendo f5 sulle pagine web di un sito di calciomercato, di pensare: ma Kean che ci andrebbe a fare in Arabia? Ha già guadagnato tanti soldi; Commisso gli alzerebbe l’ingaggio qui; a Firenze non avrebbe grandissima concorrenza come avrebbe eventualmente in qualche grande club; lo United? Ma dai, prende schiaffi da tutti; qui giocherebbe sempre, ottimo in vista del Mondiale (sì, come se l’Italia fosse sicura di andarci, ma figuriamoci)…Ecco, tutti discorsi validi, qualcuno pure sacrosanto, ma si torna a quanto detto prima, tempo perso. O meglio, sprecato.
 
Quei 52 milioni di clausola che, quando uscì la notizia, parevano una cifra folle, quasi una boutade, oggi sembrano essere quasi pochi. E, in più, c’è anche il fatto che il manico del coltello sia tutto in mano al giocatore. La Fiorentina, dal canto suo, non può far altro che attendere, fiduciosa, magari pure rassicurata da Kean o dal suo entourage. Sì, ok, ma fino ad un certo punto. E si torna alla premessa: maledetto tempo, che in questo caso non passa mai. E ancora la clessidra è quasi piena. Mettetevi l’anima in pace. Non si può far altro che aspettare.

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