Allo stadio Giuseppe Meazza di San Siro è ormai tutto pronto per Italia-Germania. Dal 1’ tocca a Moise Kean guidare l’attacco della Nazionale, con la maglia numero nove sulle spalle, non viola ma azzurra. Ok, dettaglio non da poco, soprattutto per chi come tanti che hanno la Fiorentina nel cuore mantengono da anni un rapporto conflittuale (diciamo così) con la Nazionale, in un mix di apprensione e motivazione.
Va da sé che tutti coloro che tengono alle sorti della squadra viola siano lì col fiato sospeso, fin dal primo momento in cui il bomber della Fiorentina è approdato a Coverciano, poi alla Pinetina, quindi stasera a San Siro e poi, probabilmente, pure domenica in Germania, tutti a sperare che al centravanti gigliato nessuno dei tedeschi o dei compagni azzurri in allenamento tiri una botta, una pedata, una pallonata. Se possibile neppure un raffreddore.
Per tutti coloro che…’magari prendesse un raffreddore così torna subito a Firenze e torna carico per Fiorentina-Atalanta’; oppure quelli del ‘speriamo prenda un giallo stasera, visto che è diffidato e non gioca domenica’…sì, ok, però…Non va dimenticato l’aspetto motivazionale, a maggior ragione nel caso di Kean. Stiamo parlando di un ragazzo di 25 anni che è passato dall’essere considerato un predestinato all’etichetta di incompiuto, che è rinato a Firenze, che ha ritrovato la Nazionale a cui tiene, che stasera giocherà titolare contro la Germania (ok, è un quarto di finale di Nations League, ma è sempre un’Italia-Germania), che assieme a Retegui è uno dei due centravanti principali dell’Italia e che, soprattutto, in ottica Mondiali del 2026, ha tutto per mantenere questo status, aspetto che potrebbe anche giocare in favore della Fiorentina stessa.
Sì perché prima o poi qualcuno busserà alla porta di Kean. Non importerebbe, tra l’altro, neppure passare da quella della Fiorentina, vista la clausola da 52 milioni che l’attaccante ha voluto inserire nel suo contratto quando ha detto sì alla società viola. Una cifra che un club di Premier potrebbe spendere ad occhi chiusi. In caso di ok da parte del giocatore, a quel punto la Fiorentina non potrebbe far nulla se non prendere atto della cosa e cercare un altro centravanti. Ecco perché, il fatto che Kean faccia bene anche con l’Italia, potrebbe essere un motivo ulteriore per la Fiorentina per convincere il proprio numero 20 a restare qui, a rinunciare ad eventuali mega offerte dall’Inghilterra perché qui sì, altrove non è detto, avrebbe continuità, una piazza che lo ama e una Fiorentina che gioca per lui. Cosa che lo ha fatto rinascere, che in ottica Mondiale 2026, non sarebbe così scontato da abbandonare. ‘Sai ciò che lasci, non sai ciò che trovi’, recita un detto, che spiega bene il senso del discorso.
Certo, molto potrebbe influire il piazzamento finale della Fiorentina, cioè l’eventuale qualificazione all’Europa dell’anno prossimo oppure no. Ma anche fino ad un certo punto. Quindi, ecco: turarsi il naso se venisse abbracciato da qualche ‘gobbo’, se non starà a riposarsi come altri suoi compagni viola, e un po’ di apprensione sperando vada tutto bene. Ma anche che faccia bene, trovando ulteriore carica e motivazioni per dare tutto anche con la Fiorentina.
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