Altra super serata per l’attaccante della Fiorentina

Un gol più bello dell’altro, anche in Nazionale. Moise Kean è sempre più bomber, mai come quest’anno. E sono 23 centri in 40 partite tra Fiorentina e Italia, da agosto fino a marzo, con quella speranza che il bello possa (o debba) ancora venire, come detto da Palladino.
 
Quella che in estate poteva essere (legittimamente) vista come una scommessa, tra l’altro onerosa visti i 13 milioni di euro tirati fuori più altri 5 di eventuali bonus per prenderlo dalla Juventus, si sta trasformando sempre più in una scelta clamorosamente azzeccata da parte della società viola. Un colpo alla Kvaratskhelia, alla Mertens, alla…quelli, insomma, che presi a cifre ragionevoli nel giro di pochi mesi si moltiplicano di valore economico e garantiscono un rendimento tecnico ‘da wao’.
 
In quei giorni, Daniele Pradé sbandierò pubblicamente la volontà di acquistare un centravanti di sicuro rendimento, uno di quelli da doppia cifra, uno che avrebbe dovuto cancellare i tanti (troppi) errori sui numeri nove compiuti dalla dirigenza gigliata nel corso degli ultimi anni. La lista è lunga, meglio dimenticare. La Fiorentina aveva già preso Kean, ma in città erano in molti a chiedersi se non dovesse arrivarne un altro di attaccante, uno ‘vero’, visto che l’ex Juventus arrivava da una stagione da 0 reti. C’erano in ballo i vari Dallinga, Lucca, Sorloth, Retegui...Ma per la squadra mercato della Fiorentina non ci sono mai stati dubbi: era e sarebbe stato Moise Kean il centravanti titolare della Fiorentina. E mai come in questa occasione si può, anzi si deve, dire ‘chapeau’.
 
Intanto Kean si è preso la Fiorentina a suon di gol. Si è riconquistato la maglia della Nazionale dove ha fatto gol e prestazioni, diventandone il numero 9, con Retegui che nelle gerarchie non è più così davanti al centravanti viola. Domenica, tra l’altro, chissà che il nerazzurro non riesca a rientrare, coi due che saranno faccia a faccia, l’uno contro l’altro. Mai così prolifico Kean, dicevamo, con  un gol ogni 135’ in maglia viola, 1 ogni 103’ in Nazionale.
 
Quando ha giocato al Psg fece 17 reti in poco meno di 2400’, con 1 gol ogni 141’. Alla Juve nel 2022/23 segnava con una media di 1 gol ogni 170’, nel 2018/19 fece meglio con 1 gol ogni 97’, ma trovando solamente 7 reti in 17 presenze. All’Hellas fece 4 reti in 19 presenze alla prima stagione in A etc etc. Si perché, numeri a parte, quello che oggi sta facendo vedere Moise Kean pare qualcosa di mai visto prima. Tanto che più di qualcuno sta iniziando a monitorare la situazione. La clausola che pareva folle fino a mesi fa sta diventando ormai sempre più una cifra quasi ridicola rispetto al rendimento che Kean sta mettendo in mostra. 52 milioni di euro, in pratica, la metà di quanto è stato pagato a suo tempo Lukaku dall’Inter, meno della metà con cui il Bayern ha preso Harry Kane e di quanto la Juve ha pagato Vlahovic o il Napoli Osimhen. Insomma, meglio non pensarci.
 
La speranza è che il meglio debba ancora venire. Che Kean continui a segnare a raffica, magari portando alla Fiorentina quella benedetta/maledetta Conference League, o l’ingresso in una coppa un po’ più accattivante e remunerativa rispetto a quella da cui, ad oggi, la squadra di Palladino non avrebbe neppure accesso per la prossima stagione se non vincesse la Conference. E comunque, brava Fiorentina, bravo Kean. Avanti così.

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