L’analisi dell’esperto per capire come si muovono i mercati

Erano anni che non sentivo quel brivido sottile lungo la schiena, lo stesso che si prova quando nella notte squilla il telefono e sai che non porterà buone notizie. Ho passato la vita davanti ai monitor, cercando di interpretare segnali e divulgandoli nei miei eventi, prevedere mosse e decifrare intenzioni.

Sin dai tempi della pandemia, quando tutto crollava nella primavera del 2020, ero sicuro! Era il momento di guardare oltre la paura e che stava materializzandosi un’opportunità che capita una volta nella vita. Nel 2022, mentre tutti vendevano presi dal panico, io ricordavo ai miei clienti che le grandi occasioni nascono dal caos e che bisognava non solo “non vendere”, ma impiegare la liquidità per comprare.

Ma questa volta è diverso. Questa volta c’è un uomo che con un solo messaggio può far saltare ogni schema, ogni strategia, ogni pilastro della mia formazione acquisita in decenni trascorsi a osservare i mercati, elaborare strategie di investimento e interpretare dati macroeconomici e segnali delle banche centrali.

È notte fonda quando il tweet, o meglio un “Truth” (verità, come per i russi Pravda, senza scendere in basso a menzionare l’equivalente domestico) del Presidente Trump irrompe sul mercato e ti svegli sempre con uno scenario che non è quello con il quale eri andato a dormire: nuovi dazi, guerra commerciale anzi no, dazi sospesi….mercati nel caos. Tutto ciò che avevamo pianificato fino a pochi istanti prima, improvvisamente non vale più nulla.

Mi guardo intorno e vedo volti spaventati, occhi che chiedono risposte che io non ho.

Nessuno può prevedere la prossima mossa quando la politica diventa così imprevedibile, così pericolosamente imprevedibile. E allora cosa fare?

Diversificare non basta più, bisogna polverizzare l’investimento! Ovvero, suddividere il capitale destinato agli investimenti in più fondi diversi anche nella medesima categoria, ognuno caratterizzato da strategie differenti e soprattutto non correlate tra loro, così da ridurre al minimo i rischi.

Non sarà più sufficiente scegliere un solo fondo azionario, obbligazionario o settoriale anziché con una proporzione tra azioni e obbligazioni, come il classico 50/50 anziché un 80/20.


Oggi è indispensabile suddividere il capitale che fino ad oggi avremmo allocato in un unico fondo di quella specifica asset class, in almeno tre fondi diversi, ognuno con strategie distinte e soprattutto decorrelate tra loro.


Perché se una fallisce, l’altra resisterà: ad esempio, se una strategia basata sulla crescita economica soffre per via delle tensioni commerciali, tensioni sui tassi, un'altra orientata su asset difensivi o legata a tematiche sostenibili anzichè con strategie flessibili sulla duration, potrebbe invece beneficiare del clima di incertezza, garantendo stabilità. E se anche quella dovesse cedere sotto i colpi di un “Truth presidenziale”, la terza sarà il nostro salvagente.


Ecco cosa suggerisco di fare oggi: nessun panico o collassi all’orizzonte, ma tantissima incertezza e imprevedibilità che ci rende vulnerabili. Ed allora abbandoniamo quelle che oggi sono le nostre certezza ed adottiamo misure straordinarie di frammentazione al fine di poter gestire al meglio il risparmio della gente. Perché nei mercati finanziari, come nei romanzi gialli, l'assassino non è mai quello che sembra: il vero colpevole potrebbe nascondersi dietro un semplice tweet, pronto a cancellare in un attimo mesi di pianificazione e strategia. E stavolta l’arma del delitto potrebbe essere un post nella notte.

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