"Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori," cantava Fabrizio De André, il poeta degli emarginati, dei bisognosi, di chi veniva considerato scarto. Proprio come gli scarti che, secondo molti, la Fiorentina avrebbe preso durante il mercato estivo. Ecco un riepilogo.
Moise Kean: "18 milioni per la terza punta della Juventus?! Questo è l’attaccante promesso?" Ebbene sì, Pradè ha avuto ragione. Dopo un anno complicato alla Juventus, ora è il protagonista dell'attacco viola, raccogliendo l’eredità di Vlahovic.
David De Gea: "Un portiere fermo da un anno? A 34 anni, che azzardo!" Ma guardando Fiorentina-Milan si capisce che il rischio ha pagato. De Gea è tornato ai suoi livelli e sta guidando la squadra con la sua esperienza, un vero leader silenzioso.
Edoardo Bove: "Se De Rossi non l’ha voluto tenere, ci sarà un motivo." A Roma faceva panchina, ma Palladino ha visto il potenziale e ora Bove è diventato un jolly prezioso per la Fiorentina, sempre efficace ovunque venga schierato.
Danilo Cataldi: "Sarri gli preferiva Rovella, quindi non era così importante." Ma da quando è arrivato a Firenze, ha preso in mano il centrocampo e guida la squadra con personalità, formando un’ottima coppia con Biraghi anche fuori dal campo.
Yacine Adli: "Giocava solo per l’assenza di Bennacer al Milan, se fosse forte non l’avrebbero ceduto." Ma vedendolo ora in campo, la Fiorentina ha trovato un regista di qualità, capace di dare ordine e geometrie che mancavano da tempo.
Questi sono gli "scarti" che la Fiorentina ha raccolto nel mercato estivo. E come diceva De André, a Firenze stanno sbocciando fiori, che insieme a qualche diamante, stanno creando una Fiorentina competitiva. Gli scarti? A questo punto, vanno più che bene.
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