È un mercato del lavoro a due facce quello della Toscana. Da un lato la fatica a trovare opportunità e posizioni stabili. Con la ristorazione, come riporta La Repubblica Firenze, che per molti appare come una delle poche possibilità concrete a cui guardare.
Nelle previsioni di assunzioni del primo trimestre 2025 si stima che la Toscana abbia circa un’impresa su quattro, il 23,8%, pronta ad accogliere nuovi addetti. Un dato più basso a tutte le regioni del Nord Italia. Ma anche di alcune del Centro, come Emilia Romagna ( al 27,1%) e Abruzzo. Mentre è più alto di tutto il Sud.
Per i lavoratori la prima difficoltà che emerge, esaminando gli ultimi dati Unioncamere, è nella varietà dell’offerta. Di circa 90 mila possibili entrate stimate, la percentuale più alta è nel mondo della ristorazione, che da solo potrebbe offrire oltre 14 mila posti. Per capire la portata: in Toscana questo comparto rappresenta quasi il 20% dell’offerta. A livello nazionale è fermo al 12%.
E poi c’è il turismo, che da solo porta quasi un quarto delle possibilità di impiego nella regione. Almeno nei prossimi mesi. Pure in questo caso ci sono percentuali più altre in confronto alla media nazionale.
Più basse le opportunità nel comparto costruzioni rispetto ad altre regioni. Firenze in particolare registra un segno negativo nell’analisi delle entrate previste nel lavoro: sotto le 29 mila (- 4%). Secondo un’analisi del centro studi Cgia Mestre, è l’ 82esima provincia nella variazione rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso: persi circa 1.240 potenziali posti.
Nelle previsioni di assunzioni del primo trimestre 2025 si stima che la Toscana abbia circa un’impresa su quattro, il 23,8%, pronta ad accogliere nuovi addetti. Un dato più basso a tutte le regioni del Nord Italia. Ma anche di alcune del Centro, come Emilia Romagna ( al 27,1%) e Abruzzo. Mentre è più alto di tutto il Sud.
Per i lavoratori la prima difficoltà che emerge, esaminando gli ultimi dati Unioncamere, è nella varietà dell’offerta. Di circa 90 mila possibili entrate stimate, la percentuale più alta è nel mondo della ristorazione, che da solo potrebbe offrire oltre 14 mila posti. Per capire la portata: in Toscana questo comparto rappresenta quasi il 20% dell’offerta. A livello nazionale è fermo al 12%.
E poi c’è il turismo, che da solo porta quasi un quarto delle possibilità di impiego nella regione. Almeno nei prossimi mesi. Pure in questo caso ci sono percentuali più altre in confronto alla media nazionale.
Più basse le opportunità nel comparto costruzioni rispetto ad altre regioni. Firenze in particolare registra un segno negativo nell’analisi delle entrate previste nel lavoro: sotto le 29 mila (- 4%). Secondo un’analisi del centro studi Cgia Mestre, è l’ 82esima provincia nella variazione rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso: persi circa 1.240 potenziali posti.
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