Le Commissioni regionali “sviluppo economico” e “governo del territorio” hanno approvato ieri una modifica alla legge regionale sulle aree idonee.
A spiegare questa mattina le modifiche che le commissioni hanno apportato al testo della legge è il Corriere Fiorentino, che fa il punto della situazione: in primis è stato deciso di includere fra le fonti energetiche rinnovabili che concorreranno alla transizione energetica della Toscana anche il geotermico, risolvendo così l’annoso problema dei luoghi in cui realizzare gli impianti (sono già fissate, riporta il quotidiano, le sedi per gli impianti di geotermia di Piancastagnaio, Santa Fiora e Monterotondo Marittimo). Inoltre, è stato stabilito che tutti i 273 comuni toscani, anche quelli nel cui territorio non ci siano aree idonee, dovranno installare degli spazi per la produzione di energia rinnovabile.
Attualmente la legge toscana, ricorda il Corriere Fiorentino, individua come non idonee all’installazione di impianti energetici rinnovabili il 70% del territorio regionale, lasciando margine agli enti locali (60 giorni per i Comuni e 30 per la Metrocittà) per ridefinire le aree idonee locali.
Intanto, il Consiglio regionale è in attesa che il Tar Lazio si esprima sul ricorso presentato dagli operatori energetici contro decreto ministeriale, in particolare sulla parte in cui permette alle Regioni la possibilità di rispettare indicazioni contenute in precedenti testi normativi sulle aree idonee.
“Prima di poter procedere dobbiamo conoscere l’esito di quel ricorso” spiega al quotidiano Lucia de Robertiis (Pd).
La legge dovrebbe approdare in aula tra la fine di marzo e l’inizio di aprile.
A spiegare questa mattina le modifiche che le commissioni hanno apportato al testo della legge è il Corriere Fiorentino, che fa il punto della situazione: in primis è stato deciso di includere fra le fonti energetiche rinnovabili che concorreranno alla transizione energetica della Toscana anche il geotermico, risolvendo così l’annoso problema dei luoghi in cui realizzare gli impianti (sono già fissate, riporta il quotidiano, le sedi per gli impianti di geotermia di Piancastagnaio, Santa Fiora e Monterotondo Marittimo). Inoltre, è stato stabilito che tutti i 273 comuni toscani, anche quelli nel cui territorio non ci siano aree idonee, dovranno installare degli spazi per la produzione di energia rinnovabile.
Attualmente la legge toscana, ricorda il Corriere Fiorentino, individua come non idonee all’installazione di impianti energetici rinnovabili il 70% del territorio regionale, lasciando margine agli enti locali (60 giorni per i Comuni e 30 per la Metrocittà) per ridefinire le aree idonee locali.
Intanto, il Consiglio regionale è in attesa che il Tar Lazio si esprima sul ricorso presentato dagli operatori energetici contro decreto ministeriale, in particolare sulla parte in cui permette alle Regioni la possibilità di rispettare indicazioni contenute in precedenti testi normativi sulle aree idonee.
“Prima di poter procedere dobbiamo conoscere l’esito di quel ricorso” spiega al quotidiano Lucia de Robertiis (Pd).
La legge dovrebbe approdare in aula tra la fine di marzo e l’inizio di aprile.
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