Sono in arrivo da stamani le lettere di licenziamento ai 120 lavoratori della ex Gkn. Lo rende noto il Collettivo di fabbrica spiegando che i lavoratori tornano a mobilitarsi: da domani al via il festival di letteratura working class, sabato un corteo dalla fabbrica al centro di Campi Bisenzio.
"La proprietà licenzia e chiude, lasciando lo stabilimento a una potenziale speculazione immobiliare - commenta il Collettivo -. Noi continuiamo a costruire un'alternativa per riportare il lavoro nella fabbrica, senza ricevere nessuna risposta alle domande che poniamo da mesi.
Perché a dispetto di tutte le sentenze che ci danno ragione non ci hanno pagato per oltre 15 mesi? E' accettabile un simile precedente: affamare i lavoratori per costringerli a licenziarsi? Perché provare a reindustrializzare questa fabbrica dà tanto fastidio? In nome di chi e di cosa, oggi si bruciano altri 120 posti di lavoro sul territorio, dopo averne già distrutti 300 in questi tre anni? Cosa vogliono fare dello stabilimento i due soggetti immobiliari che oggi lo possiedono ? Ma soprattutto esiste e chi è il soggetto economico che oggi si dovrebbe fare carico del pagamento di presumibilmente 18 milioni di euro di debito della ex Gkn? Un benefattore o qualcuno che guadagnerà dalla liquidazione della ex Gkn?".
Il festival, alla sua terza edizione e in programma fino a domenica e il corteo sono promossi, si spiega, "per chiedere l'intervento del consorzio industriale pubblico per rilevare l'area e metterla a disposizione di chi voglia reindustrializzarla, riportando così il lavoro" nello stabilimento di Campi Bisenzio.
Il festival, si spiega, è "uno strumento di lotta, capace di riportare al centro del dibattito un futuro fatto di transizione climatica, recupero d'impresa, mutualismo": lo slogan, ripreso dal movimento sindacale nordamericano, è 'Noi saremo tutto'.
Oltre quaranta gli ospiti, provenienti da Italia, Austria, Svezia, Inghilterra, Francia e Filippine, degli incontri che spaziano dalla musica alla deindustrializzazione. Ci sarà anche un focus che mette in relazione la vicenda Ilva di Taranto con quella della Gkn, entrambe raccontate in libri scritti in prima persona dagli operai stessi. Tra gli autori presenti Anne Pauly, Wu Ming, Claudia Durastanti, Maurizio Maggiani, Serge Quadruppani, Simona Baldanzi, Luigi Chiarella, Janek Gorczyca, Daria Bogdanska e Michele Riondino. Il 5 aprile poi, al termine del corteo, in piazza Matteucci a Campi Bisenzio si terrà il reading concerto di Massimo Zamboni dei Cccp.
Nei tre giorni di mobilitazione, il festival ospiterà anche la Venere Biomeccanica, la statua creata con materiali di recupero nel 2003, rivendicando spazi sociali in città, e poi rimasta all'ex Meccanotessile di Rifredi fino alla scorsa settimana, quando è tornata a muoversi, per approdare al festival di letteratura working class.
"La proprietà licenzia e chiude, lasciando lo stabilimento a una potenziale speculazione immobiliare - commenta il Collettivo -. Noi continuiamo a costruire un'alternativa per riportare il lavoro nella fabbrica, senza ricevere nessuna risposta alle domande che poniamo da mesi.
Perché a dispetto di tutte le sentenze che ci danno ragione non ci hanno pagato per oltre 15 mesi? E' accettabile un simile precedente: affamare i lavoratori per costringerli a licenziarsi? Perché provare a reindustrializzare questa fabbrica dà tanto fastidio? In nome di chi e di cosa, oggi si bruciano altri 120 posti di lavoro sul territorio, dopo averne già distrutti 300 in questi tre anni? Cosa vogliono fare dello stabilimento i due soggetti immobiliari che oggi lo possiedono ? Ma soprattutto esiste e chi è il soggetto economico che oggi si dovrebbe fare carico del pagamento di presumibilmente 18 milioni di euro di debito della ex Gkn? Un benefattore o qualcuno che guadagnerà dalla liquidazione della ex Gkn?".
Il festival, alla sua terza edizione e in programma fino a domenica e il corteo sono promossi, si spiega, "per chiedere l'intervento del consorzio industriale pubblico per rilevare l'area e metterla a disposizione di chi voglia reindustrializzarla, riportando così il lavoro" nello stabilimento di Campi Bisenzio.
Il festival, si spiega, è "uno strumento di lotta, capace di riportare al centro del dibattito un futuro fatto di transizione climatica, recupero d'impresa, mutualismo": lo slogan, ripreso dal movimento sindacale nordamericano, è 'Noi saremo tutto'.
Oltre quaranta gli ospiti, provenienti da Italia, Austria, Svezia, Inghilterra, Francia e Filippine, degli incontri che spaziano dalla musica alla deindustrializzazione. Ci sarà anche un focus che mette in relazione la vicenda Ilva di Taranto con quella della Gkn, entrambe raccontate in libri scritti in prima persona dagli operai stessi. Tra gli autori presenti Anne Pauly, Wu Ming, Claudia Durastanti, Maurizio Maggiani, Serge Quadruppani, Simona Baldanzi, Luigi Chiarella, Janek Gorczyca, Daria Bogdanska e Michele Riondino. Il 5 aprile poi, al termine del corteo, in piazza Matteucci a Campi Bisenzio si terrà il reading concerto di Massimo Zamboni dei Cccp.
Nei tre giorni di mobilitazione, il festival ospiterà anche la Venere Biomeccanica, la statua creata con materiali di recupero nel 2003, rivendicando spazi sociali in città, e poi rimasta all'ex Meccanotessile di Rifredi fino alla scorsa settimana, quando è tornata a muoversi, per approdare al festival di letteratura working class.
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