Il Comune di Firenze ha ritirato la multa da 5.000 euro comminata a Marco, il libraio senza dimora delle Cure, che era stato sanzionato lo scorso 11 febbraio dalla polizia municipale. In una nota l'associazione Fuori Binario, che aveva sostenuto l'uomo attraverso una petizione, parla di "atto dovuto. Lo avevamo chiesto, insieme al dissequestro dei 155 volumi, con l'assemblea popolare del 9 marzo scorso a cui hanno partecipato oltre 500 persone; lo avevamo chiesto con una petizione che ha raccolto oltre 37.000 firme in pochi giorni. La 'dissonanza' tutta interna a Palazzo Vecchio tra le azioni di sostegno a Marco, tramite il progetto di emersione della libreria, e la repressione securitaria è stata finalmente sanata".
L'associazione afferma che "ha vinto la sicurezza sociale e il progetto di inclusione, ha vinto la partecipazione di chi crede in una società fondata sulle pari opportunità e non sul merito e la punizione; ha vinto chi si impegna per la difesa dei diritti dei più deboli animando da protagonista il dibattito pubblico".
Fuori Binario "ringrazia le decine di migliaia di persone che non hanno lasciato solo Marco; ringrazia l'amministrazione che è stata capace di progettualità e, nel momento in cui ha sbagliato, di riconoscere i propri errori; ringrazia le associazioni, i gruppi, i movimenti, le forze politiche che si sono attivate nel promuovere le tante iniziative di questi giorni".
La decisione di archiviare il verbale, si spiega dal Comune, "è arrivata dopo una attenta analisi che ha tenuto conto della particolare situazione della persona multata caratterizzata da una condizione di estrema fragilità tale da non potergli far comprendere l'illegalità del proprio comportamento".
Nella relazione prodotta dalla polizia municipale è stato evidenziato come "l'operato degli agenti, che hanno elevato una sanzione per la violazione della legge regionale relativa alla vendita su area pubblica, sia stato corretto e un atto dovuto. Ma è stato sostenuto anche che la normativa prevede che, in sede di ricorso alla luce di quanto sostenuto dal ricorrente, debba essere fatta anche una indagine sulla cosiddetta 'colpevolezza', ovvero si debba valutare se l'illecito amministrativo sia stato commesso con la necessaria consapevolezza. Non spetta agli agenti giudicare questo aspetto e quindi non possono far altro che prendere atto del comportamento illecito, come hanno fatto. Ma durante questo approfondimento è stato considerata la particolare situazione di Marco: si tratta di una persona estremamente fragile che può non aver compreso di commettere una illegalità ritendo anzi il suo comportamento meritorio".
"Abbiamo detto che avremmo preso in considerazione l'istanza presentata da Marco il libraio e così abbiamo fatto - dichiara in una nota Andrea Giorgio, assessore alla sicurezza e polizia municipale -. Il lavoro degli agenti è stato corretto e la sanzione comminata un atto dovuto, ma fronte del ricorso - come previsto dalla legge e sulla base della memoria presentata dal suo avvocato - la polizia municipale ha potuto esprimere una memoria riconoscendo, con attenzione e sensibilità, il contesto particolare e la situazione specifica. Siamo contenti che sia andata così, nel pieno rispetto della legge così come del buon senso, senza clamori né strumentalità".
L'associazione afferma che "ha vinto la sicurezza sociale e il progetto di inclusione, ha vinto la partecipazione di chi crede in una società fondata sulle pari opportunità e non sul merito e la punizione; ha vinto chi si impegna per la difesa dei diritti dei più deboli animando da protagonista il dibattito pubblico".
Fuori Binario "ringrazia le decine di migliaia di persone che non hanno lasciato solo Marco; ringrazia l'amministrazione che è stata capace di progettualità e, nel momento in cui ha sbagliato, di riconoscere i propri errori; ringrazia le associazioni, i gruppi, i movimenti, le forze politiche che si sono attivate nel promuovere le tante iniziative di questi giorni".
La decisione di archiviare il verbale, si spiega dal Comune, "è arrivata dopo una attenta analisi che ha tenuto conto della particolare situazione della persona multata caratterizzata da una condizione di estrema fragilità tale da non potergli far comprendere l'illegalità del proprio comportamento".
Nella relazione prodotta dalla polizia municipale è stato evidenziato come "l'operato degli agenti, che hanno elevato una sanzione per la violazione della legge regionale relativa alla vendita su area pubblica, sia stato corretto e un atto dovuto. Ma è stato sostenuto anche che la normativa prevede che, in sede di ricorso alla luce di quanto sostenuto dal ricorrente, debba essere fatta anche una indagine sulla cosiddetta 'colpevolezza', ovvero si debba valutare se l'illecito amministrativo sia stato commesso con la necessaria consapevolezza. Non spetta agli agenti giudicare questo aspetto e quindi non possono far altro che prendere atto del comportamento illecito, come hanno fatto. Ma durante questo approfondimento è stato considerata la particolare situazione di Marco: si tratta di una persona estremamente fragile che può non aver compreso di commettere una illegalità ritendo anzi il suo comportamento meritorio".
"Abbiamo detto che avremmo preso in considerazione l'istanza presentata da Marco il libraio e così abbiamo fatto - dichiara in una nota Andrea Giorgio, assessore alla sicurezza e polizia municipale -. Il lavoro degli agenti è stato corretto e la sanzione comminata un atto dovuto, ma fronte del ricorso - come previsto dalla legge e sulla base della memoria presentata dal suo avvocato - la polizia municipale ha potuto esprimere una memoria riconoscendo, con attenzione e sensibilità, il contesto particolare e la situazione specifica. Siamo contenti che sia andata così, nel pieno rispetto della legge così come del buon senso, senza clamori né strumentalità".
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