Il 77% degli studenti Its della Toscana che si indirizza verso il comparto delle Life sciences trova lavoro entro un anno dal diploma; una percentuale che arriva all'87% per chi decide di proseguire, iscrivendosi a un percorso di formazione universitaria. E' quanto emerso oggi a Firenze agli Stati generali della formazione Its, 'Nuove tecnologie per la vita', promosso dalla Fondazione Vita, dove sono stati anche consegnati i diplomi a ragazze e ragazzi. Complessivamente dal 2015 a oggi sono stati 445 a raggiungere il traguardo su 26 corsi, finanziati dalla Regione Toscana tramite il progetto Giovanisì e il ministero dell'Istruzione e del merito.
"Per la nuova offerta che partirà tra settembre e novembre di quest'anno abbiamo investito 18 milioni del Fondo sociale europeo - dice Maria Chiara Montomoli, dirigente della Regione Toscana - Un investimento consistente, anche perché i risultati sono ottimi, lo certifica un soggetto terzo come Indire, con numeri leggermente superiori alla media nazionale".
Secondo i dati dell'ultimo monitoraggio, circa l'80% dei diplomati è impiegato nel settore delle scienze della vita, dalla biotecnologia alla farmaceutica e ai dispositivi medici. "Lo sbocco occupazionale è quasi automatico, si tratta di corsi 'baricentrati' sulle aziende, che ci indicano quali sono le professioni da sviluppare - spiega Stefano Chiellini, direttore della Fondazione Vita -. Le imprese vengono anche in aula a fare la formazione per quello che gli compete. In più, possono prendere le persone in stage curriculare di 6 mesi per rafforzare queste competenze".
Nell'ambito delle Life sciences le figure maggiormente richieste sono relative al monitoraggio del sistema qualità nell'ambito farmaceutico (21%) o con competenze digitali e 4.0 nell'area pharma e biomedicale (18%), quindi tecnici per la progettazione, manutenzione e collaudo dei dispositivi medici (17%). I dati confermano anche l'elevata propensione delle aziende a ospitare studenti in stage, con oltre 150 posti l'anno.
"Per la nuova offerta che partirà tra settembre e novembre di quest'anno abbiamo investito 18 milioni del Fondo sociale europeo - dice Maria Chiara Montomoli, dirigente della Regione Toscana - Un investimento consistente, anche perché i risultati sono ottimi, lo certifica un soggetto terzo come Indire, con numeri leggermente superiori alla media nazionale".
Secondo i dati dell'ultimo monitoraggio, circa l'80% dei diplomati è impiegato nel settore delle scienze della vita, dalla biotecnologia alla farmaceutica e ai dispositivi medici. "Lo sbocco occupazionale è quasi automatico, si tratta di corsi 'baricentrati' sulle aziende, che ci indicano quali sono le professioni da sviluppare - spiega Stefano Chiellini, direttore della Fondazione Vita -. Le imprese vengono anche in aula a fare la formazione per quello che gli compete. In più, possono prendere le persone in stage curriculare di 6 mesi per rafforzare queste competenze".
Nell'ambito delle Life sciences le figure maggiormente richieste sono relative al monitoraggio del sistema qualità nell'ambito farmaceutico (21%) o con competenze digitali e 4.0 nell'area pharma e biomedicale (18%), quindi tecnici per la progettazione, manutenzione e collaudo dei dispositivi medici (17%). I dati confermano anche l'elevata propensione delle aziende a ospitare studenti in stage, con oltre 150 posti l'anno.
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