La presidente dell’associazione al convegno di Fiesole: 'L’agriturismo è nato in Toscana e ne siamo fieri. Il futuro del settore passa dalla tutela delle nostre peculiarità'

L’agriturismo è nato in Toscana e ne siamo molto fieri. La sfida che abbiamo di fronte oggi è preservare la nostra peculiarità, offrendo benessere e un’accoglienza confidenziale. La convivialità, che nasce intorno a un tavolo e a un piatto, fa parte della nostra tradizione agricola”.

A dirlo è stata Daniela Maccaferri, presidente di Agriturist Toscana, durante il convegno “Agriturist racconta l’agriturismo italiano: passato, presente e futuro” che si è svolto stamani alla Fattoria di Maiano a Fiesole.

Il settore in Toscana ha sempre lavorato bene e continuiamo a farlo – ha aggiunto Maccaferri -. Il Covid è stata una tempesta per tutti, anche per noi, ma il periodo successivo ha permesso di riscoprire le vacanze in campagna, soprattutto da parte degli italiani, e successivamente anche da parte dei turisti stranieri”.

Se guardo al futuro – ha concluso la presidente di Agriturist Toscana – vedo essenzialmente una sfida, oltre a quella di conservare la nostra identità culturale ed enogastronomica: vorremmo provare a essere operativi su 12 mesi l’anno e non solo in alcuni periodi. E’ un orizzonte, questo, che farebbe bene non solo alle nostre imprese ma a tutta la Toscana, perché significherebbe che siamo riusciti a lavorare bene sulla destagionalizzazione dei flussi turistici e sulla valorizzazione delle aree interne e di un turismo più slow rispetto a quello urbano”.

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