Ad un anno dalla sua nomina a sovrintendente del Maggio musicale fiorentino Carlos Fuortes ha tracciato a Repubblica un primo bilancio dell’attività del teatro, a cominciare dai numeri eccezionali dell’inizio del 2025.
Ad appena due mesi dall’inizio della stagione, infatti, il Maggio ha già staccato quasi settantamila biglietti incassando oltre due milioni e mezzo di euro (2 milioni e 629mila euro), praticamente triplicando gli incassi a questo periodo rispetto al 2024 e raddoppiando gli spettatori, senza dover aumentare il costo del biglietto e razionalizzando gli ingressi, per esempio eliminando omaggi e riduzioni. Inoltre al quotidiano Fuortes sottolinea che anche i conti sono in ordine, gli artisti e i fornitori vengono pagati per tempo e il debito con lo Stato sarà progressivamente ripagato.
Gli spettatori, racconta Fuortes, non sono solo fiorentini, ma per assistere alla programmazione del teatro arrivano da tutta Italia, anche sfruttando le programmazioni pomeridiane che permettono poi di rientrare a casa con comodità.
Per il prossimo futuro Fuortes ha le idee molto chiare: collaborazioni con altri enti culturali europei (fa per esempio il nome del Covent Garden a Londra), allargare l’orizzonte degli aventi ospitati al teatro e dare una nuova immagine al Maggio e investire sulla formazione di giovani artisti e musicisti, anche contando sulla mano tesa della Regione e del Siae.
Ad appena due mesi dall’inizio della stagione, infatti, il Maggio ha già staccato quasi settantamila biglietti incassando oltre due milioni e mezzo di euro (2 milioni e 629mila euro), praticamente triplicando gli incassi a questo periodo rispetto al 2024 e raddoppiando gli spettatori, senza dover aumentare il costo del biglietto e razionalizzando gli ingressi, per esempio eliminando omaggi e riduzioni. Inoltre al quotidiano Fuortes sottolinea che anche i conti sono in ordine, gli artisti e i fornitori vengono pagati per tempo e il debito con lo Stato sarà progressivamente ripagato.
Gli spettatori, racconta Fuortes, non sono solo fiorentini, ma per assistere alla programmazione del teatro arrivano da tutta Italia, anche sfruttando le programmazioni pomeridiane che permettono poi di rientrare a casa con comodità.
Per il prossimo futuro Fuortes ha le idee molto chiare: collaborazioni con altri enti culturali europei (fa per esempio il nome del Covent Garden a Londra), allargare l’orizzonte degli aventi ospitati al teatro e dare una nuova immagine al Maggio e investire sulla formazione di giovani artisti e musicisti, anche contando sulla mano tesa della Regione e del Siae.
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