Per il settimo trimestre consecutivo i dati dell’ufficio studi della Camera di Commercio di Firenze certificano il momento di grandissima difficoltà che il comparto manifatturiero fiorentino sta attraversando, sul quale pesa come un macigno il momento assolutamente negativo del comparto moda, al quale si aggiungono sia gli enormi costi energetici sia l’incertezza dei commerci internazionali ora che l’amministrazione Usa ha deciso di imporre nuovi dazi sulle merci di importazione.
Come riporta questa mattina il Corriere Fiorentino, per trovare un periodo di crisi così prolungato si deve tornare indietro tra il 2008 e il 2010, quando i trimestri consecutivi di calo erano stati otto, anche se tutto sembra suggerire che quel record negativo verrà preso eguagliato, dato che la tendenza nei primi tre mesi del 2025 è stata di contrazione sia del fatturato che della produzione.
Analizzando i numeri, per il primo trimestre del 2025 la Camera di Commercio stima una contrazione del 4,7% della produzione manifatturiera e dello 0,5% del fatturato, dati che si pongono in scia alle difficoltà che il settore ha attraversato nel corso del 2024, quando la produzione media annuale è diminuita di 5,5 punti percentuali.
Come spiega l’Ufficio Studi il momento critico del manifatturiero potrebbe proseguire ancora dato che “rischia di subire maggiormente, rispetto ad altri settori economici, il deterioramento delle prospettive a seguito dell’introduzione delle misure protezionistiche statunitensi e delle conseguenze che potrebbero derivarne”.
Sulla crisi del settore incidono molto “l’intonazione della domanda internazionale” e il fatto che “una quota dei consumi destinata a beni, come i prodotti del sistema moda, si è nettamente ridimensionata in termini strutturali”.
Il quadro estremamente negativo del sistema manifatturiero si ripercuote, inevitabilmente, sugli investimenti, dato che per far fronte alla situazione sfavorevole molti imprenditori sono costretti a rimandare o annullare del tutto nuovi investimenti.
Come spiega la Camera di Commercio, l’intero settore è appesantito dalla crisi della filiera della moda, un comparto essenziale per l’economia toscana che nel territorio della Regione impegna 40mila dipendenti in 6500 imprese e che nel solo 2024 ha assistito alla chiusura di 428 aziende, a fronte dell’apertura di 271.
Come riporta questa mattina il Corriere Fiorentino, per trovare un periodo di crisi così prolungato si deve tornare indietro tra il 2008 e il 2010, quando i trimestri consecutivi di calo erano stati otto, anche se tutto sembra suggerire che quel record negativo verrà preso eguagliato, dato che la tendenza nei primi tre mesi del 2025 è stata di contrazione sia del fatturato che della produzione.
Analizzando i numeri, per il primo trimestre del 2025 la Camera di Commercio stima una contrazione del 4,7% della produzione manifatturiera e dello 0,5% del fatturato, dati che si pongono in scia alle difficoltà che il settore ha attraversato nel corso del 2024, quando la produzione media annuale è diminuita di 5,5 punti percentuali.
Come spiega l’Ufficio Studi il momento critico del manifatturiero potrebbe proseguire ancora dato che “rischia di subire maggiormente, rispetto ad altri settori economici, il deterioramento delle prospettive a seguito dell’introduzione delle misure protezionistiche statunitensi e delle conseguenze che potrebbero derivarne”.
Sulla crisi del settore incidono molto “l’intonazione della domanda internazionale” e il fatto che “una quota dei consumi destinata a beni, come i prodotti del sistema moda, si è nettamente ridimensionata in termini strutturali”.
Il quadro estremamente negativo del sistema manifatturiero si ripercuote, inevitabilmente, sugli investimenti, dato che per far fronte alla situazione sfavorevole molti imprenditori sono costretti a rimandare o annullare del tutto nuovi investimenti.
Come spiega la Camera di Commercio, l’intero settore è appesantito dalla crisi della filiera della moda, un comparto essenziale per l’economia toscana che nel territorio della Regione impegna 40mila dipendenti in 6500 imprese e che nel solo 2024 ha assistito alla chiusura di 428 aziende, a fronte dell’apertura di 271.
Condividi
La funzionalità è stata disattivata perché si avvale di cookies (Maggiori informazioni)
Attiva i cookies
Attiva i cookies